Aumento dell’Iva inevitabile dopo l’apertura della crisi di Governo. L’aliquota aumenterà del 22% con gravi conseguenze per i mercati e per gli italiani. Secondo il Codacons da 209 euro su base annua per una famiglia di tre persone a 349 euro per un nucleo composto da cinque elementi. Confcommercio, determinerà effetti recessivi e depressivi “esiziali” per l’economia reale.
“Oltre questi effetti diretti, l’aumento dell’Iva produrrà un disastroso effetto domino, con un incremento dell’inflazione, una pesante diminuzione dei consumi e un rincaro generalizzato dei listini al dettaglio, specie nel settore alimentare e dei prodotti trasportati su gomma – afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi – per questo è chiaro a tutti che l’aumento dell’Iva non servirà affatto a far uscire il Paese dalla crisi, ma al contrario sancirà la definitiva caduta economica dell’Italia. Il governo Letta deve quindi emanare un decreto urgente ad hoc per bloccare l’incremento dell’aliquota di ottobre”, conclude Rienzi.
Per la Confcommercio l’aumento dovrebbe essere scongiurato perché ormai le famiglie “sono stremate dalla crisi”. “La responsabilità di scongiurare, anche se i tempi e i margini sono strettissimi, l’aumento dell’Iva, perché questo determinerebbe effetti recessivi e depressivi esiziali per l’economia reale”, ha dichiarato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. Per il presidente di Confcommercio ora “è assolutamente necessario che il Cdm vari entro lunedì sera misure per la stabilizzazione dell’economia e la crescita, a partire dal rinvio dell’aumento dell’Iva e senza ricorrere alla leva fiscale per trovare le risorse”.