Sarà Poste italiane a contribuire al salvataggio di Alitalia, scongiurando la possibilità che la compagnia aerea emblema del Belpaese venga rilevata da società estere.Stando a quanto si apprende infatti, Il gruppo guidato da Massimo Sarmi sarebbe pronto a sottoscrivere l’aumento di capitale che sarà all’ordine del giorno dell’assemblea della compagnia del 14 ottobre, per una quota pari a 75 mln. La manovra finanziaria complessiva per il salvataggio ammonta a 500 mln, di cui 300 di aumento di capitale e 200 di linee di credito da parte delle banche. I soci attuali dovrebbero sottoscrivere una quota che si attesterebbe intorno ai 150 mln di euro, di cui 75 verrebbero versati da Air France, e l’inoptato sarebbe coperto da un consorzio di garanzia. Per scongiurare il rischio di un commissariamento e della sospensione della licenza, ormai imminente come evidenziato dal presidente dell’Enac Vito Riggio (senza ricapitalizzazione “sabato Alitalia resta a terra”), il socio pubblico è infatti decisivo per tenere in piedi la manovra finanziaria che sarà venerdì all’esame del cda.
Notizia accolta con favore dal governo, che in una nota diffusa da Palazzo Chigi, ha espresso “soddisfazione per la volontà di Poste SpA di partecipare, come importante partner industriale, all’aumento di capitale di Alitalia”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi, in cui si evidenzia che alla compagnia “servono discontinuità, stabilizzazione dell’azionariato e una importante ristrutturazione attraverso un nuovo progetto industriale”. L’entrata di Poste “è fondata su queste premesse”.
Palazzo Chigi scrive che “assieme ai soci e agli impegni che il sistema bancario è pronto a sottoscrivere, l’apporto finanziario di Poste è in grado di conferire le risorse per raggiungere la ricapitalizzazione necessaria ad assicurare gli attuali servizi” offerti da Alitalia. E il governo “si aspetta che i soci si assumano appieno le loro responsabilità”.
Il governo, si spiega ancora, “valuta Alitalia un asset strategico per il Paese, ma non senza condizioni: sono necessarie una profonda revisione del Piano industriale e l’adozione nei tempi più rapidi del nuovo Piano da parte dei nuovi organi societari. Solo in questo modo si potranno garantire alla società prospettive concrete di sviluppo e integrazione in un network globale”. In questo senso, “una volta assicurati discontinuità e rinnovamento, il governo è pronto ad accompagnare questo percorso con gli strumenti, anche di supporto strategico e finanziario, di cui il sistema Italia dispone”.
“Ce l’abbiamo fatta – ha commentato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi – Abbiamo lavorato intensamente in queste settimane per ottenere questo risultato”.
“Ora l’integrazione con il partner straniero può essere affrontata da posizioni di parità con una attenta valutazione del piano industriale che va profondamente rivisto, anche tenendo conto del fatto che l’entrata di Poste nel capitale di Alitalia è fattore essenziale della necessaria discontinuità e insieme della stabilizzazione dell’azionariato” ha affermato il ministro delle Infrastrutture, che si è detto ”grato al presidente del Consiglio per come si è prodigato, e ai colleghi di governo che con me si sono impegnati su questo dossier. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questa soluzione, che si è incentrata soprattutto sulla assunzione di responsabilità dei soci e sulla salvaguardia dell’occupazione”.