Il no di Matteo Renzi ad una ipotesi di amnistia ed indulto per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri scatena un duro scontro politico nel governo e nello stesso Partito Democratico. Ma a mezzo esecutivo non piacciono nemmeno le parole del sindaco di Firenze che avrebbe osato ‘criticare’ le parole del capo dello Stato. Secca la risposta del candidato alla segreteria del Pd. “Non ho parlato contro il presidente della Repubblica”, spiega Renzi. “Io ho detto che non sarebbe serio, educativo, responsabile sette anni dopo un indulto come quello del 2006 farne un altro”. Questo perché, dice il sindaco di Firenze, “non è il sistema per svuotare le carceri, poi perché non è serio. La legalità è un valore di sinistra”.
Le critiche dei ministri. Le esternazioni di Matteo Renzi, su amnistia e indulto, non piacciono a diversi esponenti del governo presieduto da Enrico Letta. Duro il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato: “Penso che Renzi ragioni così, mi conviene o no essere per l’indulto, di fronte all’opinione pubblica? L’oggetto in sé non gliene frega niente, penso che ragioni solo sulla pura convenienza propagandistica”. Per l’esponente del Pd il sindaco di Firenze fa solo propaganda ed in questo è “più o meno come Grillo. Si chiede ‘mi conviene o no, prendo più o meno voti’, fa il bilancio: ‘ne perdo il 10 ne prendo il 15, 5 in più sono contro”.
Se Matteo Renzi “è il nuovo che avanza, fatemi il favore di ridarmi l’antico”, dice sferzante il ministro degli Esteri, Emma Bonino. Che aggiunge. “Legga bene il messaggio di Napolitano, prima di rottamarlo”.