Fumata nera sulla data del voto del Senato sulla decadenza da parlamentare di Silvio Berlusconi. La riunione della capigruppo di Palazzo Madama ancora non ha incardinato il voto e presumibilmente tutto slitterà al mese di novembre. E il 29 ottobre si dovrebbe decidere se la decadenza da senatore dell’ex presidente del consiglio sarà decisa con voto palese o segreto. La Giunta per il regolamento, che avrebbe dovuto decidere oggi, non ha trovato l’accordo ed ha deciso di rinviare tutto a fine mese. E proprio sulla modalità di voto è scontro aperto tra Pd e Pdl. Per Sandro Bondi, coordinatore del partito del Cav, “il fatto che il Pd si dichiari a favore del voto palese, a dispetto del regolamento vigente, della prassi parlamentare e dei principi più elementari posti a salvaguardia della libera coscienza dei parlamentari, è una vergogna e si spiega solo con la volontà da parte del Pd di mettere in discussione quel minimo di coesione e di rispetto reciproco su cui si può fondare una alleanza di governo”. Per Nitto Palma “non è percorribile la strada di una modifica dell’art.113 del regolamento” perché si tratterebbe di “una modifica che ove attuata sarebbe contra personam”. Di diverso avviso Dario Nardella, del Pd, che si è espresso a favore del voto palese: “Credo che il regolamento possa essere interpretato”, dice il deputato Democrat.Contro il voto palese si schiera Pier Ferdinando Casini. “Può essere auspicabile in via teorica un voto palese, ma il regolamento è chiarissimo ed è per il voto segreto”.
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