Non solo il sole. Anche il gol sorge ad est e ad Avellino più che mai. Sì, perchè il bulgaro Galabinov continua a stupire e a segnare con continuità: una doppietta la scorsa settimana contro il Carpi, un’altra oggi contro il Cittadella. Forse più pesante quest’ultima della prima, perchè regala 3 punti e il terzo posto in coabitazione con il Cesena alla squadra di Rastelli. L’Avellino dunque vola sempre più in alto, dove osano le aquile oppure i lupi.
Ma i lupi sono anche spietati e coraggiosi e Galabinov non è da meno. Fiuta la preda e al primo errore delle difese avversarie, colpisce. Quando le marcature si allargano, si lancia negli spazi, e se c’è da fare a sportellate con i difensori non si tira certo indietro. Freddo, Scaltro, opportunista, potente. Gli aggettivi per il bulgaro si sprecano, adesso. Eppure ad inizio stagione l’attaccante ha dovuto confrontarsi e anche scontrarsi con un certo scetticismo, soprattutto degli addetti ai lavori. Colpa di un curriculum non proprio esaltante, appena 3 presenze in Serie B, peraltro non indimenticabili, e tanta, forse troppa, gavetta in Lega Pro fra Lumezzane, Sorrento, Bassano e Gubbio. E poi c’era quell’altezza spropositata, adatta per giocare a pallavolo magari con suo padre ex nazionale bulgaro di volleyball, ma che rendeva sgraziato ogni suo movimento sul rettangolo verde.
Pareva che questo pennellone dall’accento est europeo fosse candidato alla nomination come oggetto misterioso della stagione. Ma si sa come vanno le cose. Il calcio è imprevedibile come la vita e spesso anche gli oggetti non identificati finiscono per rivelarsi. Galabinov,però, non lo ha fatto a chiacchiere, seduto su una comoda poltrona di un talk show. Ha scelto di farlo in campo, sudando in silenzio e apprendendo giorno dopo giorno i segreti per comprendere meglio una realtà difficile come quella del campionato cadetto. Rastelli gli ha dato fiducia e lui s è fatto trovare pronto: con 5 reti all’attivo è il capocannoniere della squadra e il suo rendimento continua a migliorare.Novembre è alle porte, ma per Galabinov il tempo della semina è già finito. Ora è il momento di raccogliere i frutti. E per Rastelli i punti.