epa08883755 Pedestrians walk over Westminster Bridge in London, Britain, 14 December 2020. According to news reports London is facing a move to tier 3 after rise in Coronavirus cases in capital. This will mean the closure of retail stores, pubs and restaurants, causing further pain to the UK economy. EPA/ANDY RAIN

Sono 819.000 i posti di lavoro perduti finora nel Regno Unito

Dati che indicano un incremento della disoccupazione al 4,9%, fino a un totale di 1,7 milioni di persone: basso rispetto alla media di altri Paesi europei, ma in aumento pressoché costante negli ultimi mesi.
    Il settore più colpito è al momento l’ospitalità, su cui da domani si abbatterà anche il ritorno di un regime di semi-lockdown prenatalizio esteso a Londra e dintorni su decisione del governo di Boris Johnson di fronte ai segnali di ripresa dei contagi nell’Inghilterra sud-orientale e all’individuazione di una variante mutata del coronavirus: con l’inserimento della capitale in una zona rossa – allargata a questo punto a oltre 34 milioni dei 66,5 milioni di abitanti totali del Regno – che prevede almeno fino al 23 dicembre il ripristino della chiusura di ristoranti, pub, caffè (salvo takeaway), alberghi, teatri, luoghi d’intrattenimento vari, nonché del divieto totale d’incontri (in casa o fuori) con persone non conviventi o non appartenenti alla cosiddetta bolla di sostegno consentita alle persone sole e vulnerabili e più severa limitazione dei movimenti. Mentre lascia aperti – con distanziamento obbligatorio e mascherina – il grosso dei negozi, le palestre e gli impianti sportivi per l’attività fisica individuale, i luoghi di culto con tetto massimo di presenze.
    (ANSA).
   

 Sono 819.000 i posti di lavoro perduti finora nel Regno Unito, almeno temporaneamente, dall’inizio dell’emergenza Covid. Lo sanciscono i dati diffusi oggi dall’Office for national statistics (Ons) britannico, aggiornati al trimestre chiuso a fine ottobre.

Dati che indicano un incremento della disoccupazione al 4,9%, fino a un totale di 1,7 milioni di persone: basso rispetto alla media di altri Paesi europei, ma in aumento pressoché costante negli ultimi mesi.
   

Il settore più colpito è al momento l’ospitalità, su cui da domani si abbatterà anche il ritorno di un regime di semi-lockdown prenatalizio esteso a Londra e dintorni su decisione del governo di Boris Johnson di fronte ai segnali di ripresa dei contagi nell’Inghilterra sud-orientale e all’individuazione di una variante mutata del coronavirus: con l’inserimento della capitale in una zona rossa – allargata a questo punto a oltre 34 milioni dei 66,5 milioni di abitanti totali del Regno – che prevede almeno fino al 23 dicembre il ripristino della chiusura di ristoranti, pub, caffè (salvo takeaway), alberghi, teatri, luoghi d’intrattenimento vari, nonché del divieto totale d’incontri (in casa o fuori) con persone non conviventi o non appartenenti alla cosiddetta bolla di sostegno consentita alle persone sole e vulnerabili e più severa limitazione dei movimenti. Mentre lascia aperti – con distanziamento obbligatorio e mascherina – il grosso dei negozi, le palestre e gli impianti sportivi per l’attività fisica individuale, i luoghi di culto con tetto massimo di presenze.
    

 

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