Caltagirone, che ha già un forte legame con l’Outsider Art/Art Brut risalente al 1996 con la nascita del Maac (Museo d’arte contemporanea di Caltagirone), sede dell’unica collezione pubblica in Italia che mette insieme l’arte ufficiale e quella Outsider, sarà nel primo fine settimana di ottobre la capitale di questa forma artistica che si identifica in una produzione spontanea di talenti innati ma estranei al mondo della formazione artistica e dell’arte convenzionale, le cui opere sono ritenute di interesse e qualità.
La Città della ceramica ospiterà, infatti, da venerdì 4 a domenica 6 ottobre, la IX edizione del Festival dell’Outsider Art e dell’Arte irregolare, nato nel 2016 da un’idea del Comitato Nobel per i Disabili e del Dipartimento di Salute mentale di Bologna. Il Festival – itinerante e a cadenza annuale – giunge a Caltagirone, patrimonio mondiale UNESCO, dopo la Libera Università di Alcatraz (2016/2017/2018), Verona (2019), Bologna (2020), Torino (2021), Piacenza (2022) e Genova (2023). Un progetto innovativo che, negli anni, ha visto il coinvolgimento di molte tra le esperienze più significative a livello nazionale e internazionale che si occupano di questi temi. Un’occasione per aprirsi ad altre realtà italiane ed estere, mettendo in connessione competenze e buone pratiche, promuovendo la ricerca in questo ambito, resistendo alle crisi attraverso l’Arte.
Nei tre giorni dedicati al Festival sono previsti: una mostra nazionale sul tema dell’anno a cura di Domenico Amoroso e Eva di Stefano; un convegno internazionale a cura di Domenico Amoroso, Giorgio Bedoni, Eva di Stefano; tavoli di lavoro a cura di Simona Olivieri e Tea Taramino; uno spazio espositivo dedicato agli atelier, ai collettivi di artisti e alle gallerie di outsider art; word cafè a cura di Rossella Fallacara, Ulrike Thomann e Simona Olivieri. Inoltre, sono stati pensati incontri dedicati alle scuole a cura di Veronica Cavalloni e Andrea Simonetti, film e cortometraggi, mostre collaterali aperte prima della data del Festival, e che si protrarranno sino all 12 gennaio 2025, per consentire ad un più ampio pubblico di avvicinarsi a quest’arte. Per iniziativa dell’Asp di Catania, Distretto Sanitario di Caltagirone, nello stesso periodo avranno luogo le Giornate per il Benessere Mentale di Comunità, con un convegno sulle nuove frontiere della cura delle malattie. Il tema di quest’anno è la riparazione (il restaurare, il riciclare, il ricucire) argomento molto attuale considerando la crisi, anche identitaria, di modelli ritenuti finora efficaci e immutabili riguardanti le città, il concetto dell’abitare, l’attenzione ossessiva al corpo, lo spaesamento delle anime e delle coscienze. È l’essenza della resilienza; nella vita di ciascuno si deve cercare il modo di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di crescere attraverso le esperienze dolorose, di valorizzarle ed esibirle convincendosi che sono proprio queste che rendono ogni persona unica e preziosa.
L’evento, che ha avuto già da luglio i suoi prodomi con l’inaugurazione di alcune mostre, è stato presentato stamani, in una conferenza stampa svoltasi nell’ufficio del sindaco Fabio Roccuzzo, dallo stesso primo cittadino, dal direttore del Dipartimento di salute mentale dell’Asp di Catania Carmelo Florio, dall’assessore comunale alle Attività ceramiche e culturali Claudio Lo Monaco, dalla dirigente delle aree Cultura e Welfare del Comune, Giovanna Terranova, dal curatore e coordinatore Domenico Amoroso, già direttore dei Musei civici e componente del Comitato organizzatore nazionale del Festival, e da Giacomo Sortino, presidente della cooperativa “Zeno Saltini”, organizzatrice della “tre giorni”. Al Festival, di cui sono stati illustrati finalità e contenuti, danno il loro supporto anche altre realtà come l’istituto di Sociologia “Luigi Sturzo” e sponsor privati.