Emerging eyes, articolo di Barbara Lalle
Una interessante mostra di undici fotografi “emergenti”. Le virgolette sono d’obbligo perché se da una parte è vero che questi fotografi sono attivi in questo campo ricoprendo ruoli sempre più importanti in ambito artistico ed espositivo, dall’altra possiamo considerare il loro sguardo come emergente, liberatosi dalla pastoia di una visione stereotipata e convenzionale della realtà.
La realtà, appunto.
La cosa è stata là affermava Roland Barthes ne ‘La camera chiara’. Questo vincolo con la cosa, con il fatto è il grande limite ed la grande libertà della fotografia che attraverso l’occhio del fotografosi trasfigura in qualcosa di nuovo di inaspettato. E gli undici fotografi esponendo venti immagini a tema libero, di grande formato, in bianco e nero e a colori ci restituiscono, attraverso frammenti di realtà visioni oniriche.
Seguendo il percorso proposto nell’allestimento, incontriamo Ida Di Pasquale che mette in relazione la pioggia e la neve con l’impossibilità di vedere. Ernesto Fiorentino gran maestro delle geometrie, attraverso fughe architettoniche riesce ad individuarespazi di libertà per gli esseri umani che si muovono in quei labirinti di cemento. Stefania Pascucci ci propone un trittico di corpi indefiniti che si risolvono in rami secchi. Stefano Restivoespone due sagome di panorami ruotati di novanta gradi alterandogli equilibri rassicuranti dell’orizzontalità.
Sandra Paul utilizzando l’artificio del mosso più che di processioni religiose ci racconta di un fluire di anime. Carla Tanitzergh Del Ciotto, sapiente conoscitrice del linguaggio fotografico e fine psicologa, ha esposto due foto la cui scelta è scaturita dal confronto “pilotato” con lo stampatore. Una accattivante Marylin che da un cartellone pubblicitario seduce un passante ed una ragazza bloccata in una posa che ripropone l’associazione con un segnale semaforico. Paesaggi marini trasformati in ferite e gorghi sono di Francesco D’Alonzo e Massimo Mazzotta. Romina Mosticonepropone una scena di degrado lontano dalla città e lontano della campagna e per sottolineare la drammaticità del suo sentire ci propone una inquadratura di acque morte. Sabrina Genovesi ha salutato la suavecchia casa con una fotografia a colori in cui spicca un suo ritratto appoggiato in terra, di quando era bambina e per sinificarela sua apertura al futuro propone un dittico dei suoi figli. Dulcis in fundo, si fa per dire, Carmine Frigioni, conosciuto per i suoi panorami marini in bianco e nero, ci regala due foto di onde spumeggianti e di cieli cupi a colori.
Emerging Eyes – A Photo collective
25 giugno 2022
FOTOGRAFIA
Location
CAMERA DI COMMERCIO CHIETI
Chieti, Largo Gian Battista Vico, 3, (Chieti)
Orario di apertura
Sabato dalle ore 11 Domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Vernissage
25 Giugno 2022, Ore 17
Autori
Curatore