Appuntamento nell’Area mercato di Dragoni, il 14 e 15 settembre, cittadina di indubbio interesse ricca di storia e affascinanti leggende, per il Jubilee Of Music 2024. L’antica “Traguni”, cittadina del Casertano dalle sette contrade, dove si dice vivesse il famoso drago dalle sette teste ucciso da San Michele Arcangelo, ha offerto con entusiasmo la propria ospitalità cogliendo a volo questa occasione, per confermare la ferma volontà nel proporsi come meta turistica, offrendo ai visitatori che arriveranno, attratti dalla manifestazione musicale, un territorio eterogeneo, ricco di fascino, dove appunto storia e leggenda s’intrecciano, lasciando campo libero al desiderio di sapere, alla voglia di scoprire, alla curiosità e pure alla fantasia, sollecitate da una serie di stimoli di notevole e vario interesse, ovvero i tesori della zona. In questo suggestivo contesto, avrà dunque luogo, sabato dalle ore 20 e domenica dalle ore 21, l’evento live del Giubileo della musica, con riprese Tv nazionale, come annunciato ufficialmente dall’organizzazione in conferenza stampa. “Siamo felici di ospitare Il Jubilee of Music un evento mediatico di rilievo artistico e culturale dove si dà anche la possibilità ai giovani talenti di avere visibilità, e ospitare tanti artisti di fama nazionale e giovani talentuosi che vogliono affermarsi. – ha dischiarato la dinamica sindaco Antonella D’Aloia, a capo di una Giunta giovane e particolarmente motivata che si è posta precisi obiettivi per un più che motivato sviluppo della zona – Per il nostro territorio è un traguardo importante e di prestigio. L’obiettivo è incentivare il turismo e avere una svolta decisiva e storica a Dragoni. Purtroppo non abbiamo potuto contribuire con i nostri fondi e pertanto ringrazio l’Associazione Le Sette Contrade per aver voluto fortemente l’evento contribuendo e impegnandosi tutti i giorni insieme al produttore.”
“Turismo e accoglienza per la rinascita e valorizzazione del territorio” sottolinea indicando la strada da seguire, l’assessore agli Eventi, Carmine Pasquale De Marco, che ha fortemente sostenuto la realizzazione di questa kermesse, unitamente alla prima cittadina e all’Associazione Le sette Contrade, fiore all’occhiello di Dragoni per fattività, capacità organizzativa e competenze specifiche, pronta a profondere energie, insieme anche ad altre forze locali. Visibilmente entusiasti pure gli altri partecipanti alla presentazione, che si è svolta nella incantevole cornice del Borgo Marinari di Napoli, nella caratteristica location “Donna Luisella” di Luisa Fusco, dove si è tenuto, in chiusura, un partecipato e riuscito momento conviviale a base di squisite specialità tipiche, accompagnate da vini di qualità.
Oltre alla sindaco D’ Aloia, e alll’ass. De Marco, il Direttivo dell’ Associazione Le sette Contrade, con il presidente Felice Pengue, il vice presidente Tamara Caianiello, il socio Michele Italiano, a rappresentare degnamente una cittadina che crede in una promozione turistica a 360 gradi, consapevole di avere tante attrattive, incominciando dai tesori artistici e paesaggistici, affascinanti origini e altrettanto affascinanti tradizioni, e molteplici potenzialità inespresse, tutte da valorizzare e da fare scoprire al largo pubblico, non ultime quelle della tavola, con originali ricette di pietanze locali.
Presenti alla conferenza, il produttore esecutivo e anima dell’evento, Andrea Lybra di Enjoy Milano Produzioni che si è soffermato sulla valenza dell’iniziativa; in rappresentanza del fiduciario AMIRA – Associazione Maitre Italiani Ristoranti e Alberghi – Napoli Campania, Dario Duro, il referente della zona di Benevento, Valerio Del Giudice; gli artisti DevilA, Luca Napolitano e Fabrizio Borghese che prenderanno parte all’evento; a moderare, l’addetto Stampa, Daniela del Prete, La serata di sabato 14 settembre (ingresso gratuito) prevede il Dj Contest: in dieci si esibiranno per contendersi il palco di domenica 15 (ingresso con biglietto) con i big della Musica italiana: Ivana Spagna, Nicola Siciliano, Ginevra Lamborghini, Cristiano Turato già voce solista dei Nomadi, Fabrizio Borghese, l’attore Enzo Salvi; i Ragazzi di Amici: DevilA, Luca Napolitano, Crytical, Niveo. Quindi, la kermesse non si svolgerà più nelle date iniziali del 12 e del 13, causa allerta meteo. A condurre con Antonio Zequila, Gino Aprile e Manuela Festa. Gli artisti saranno accolti alle Tenute del Gheppio, della famiglia Gigliotti. Biglietti per il 15 settembre: in prevendita on line sulle piattaforme Go2.it , Ticketone.it, o direttamente al botteghino. È prevista anche un’area food & beverage. Ed in concomitanza con la manifestazione i visitatori potrebbero anche cogliere autonomamente la preziosa occasione per conoscere Dragoni con le sue contrade e scoprire un territorio meraviglioso, che merita almeno un weekend o, meglio, più giorni, magari iniziando proprio da questo fine settimana, pure soltanto giungendo alcune ore prima dell’inizio dell’evento, per ammirare qualche sito tra i tanti d’interesse, o visitare una delle antiche chiese.
Il nome della cittadina casertana, nella forma latina medievale “Traguni” è attestato in un documento dell’812 del “Chronicon Vultumense”; poi nel X secolo nella bolla di consacrazione di Stefano Menicillo, vescovo di Caiazzo. Trae origine da una leggenda tramandata per secoli, secondo la quale, nella grotta di Monte Melanico, tuttora esistente – intestata all’Arcangelo Michele, un tempo dedicata ai riti pagani – viveva un drago, che fu ucciso da San Michele Arcangelo. Ogni anno, alla famelica creatura doveva essere sacrificata una vergine; la sorte volle che un giorno toccasse alla figlia del re del luogo che fu salvata appunto dall’Arcangelo Michele e da lui riportata a suo padre, liberando così da un atroce tributo periodico, la popolazione locale. La montagna fu poi chiamata “Monte del Dragone” per scongiurare e annullare gli influssi maligni, dunque con funzione esorcizzante, dai cristiani locali, e per allontanare il paganesimo, considerato culto del Demonio, raffigurato con le sembianze di un drago. Sono due le leggende legate alla diffusione del nome Traguni, che vanno rapportate al culto di San Michele ed esse presentano delle analogie con il culto di San Giorgio: dal racconto della sua vita (la figura dei due santi è per alcuni versi simile), emerge che egli salvò Silene, figlia di un re che pure era stata scelta a sorte per essere offerta ad un drago.
Mentre, in base alla seconda leggenda, un grande “ingiarmatore” di Traguni, attirò alcuni serpenti nella piazzetta dedicata non a caso a San Giorgio. I rettili si disposero intorno ai bordi di un cerchio che egli aveva tracciato sul suolo. A mezzogiorno, un drago scese dal castello e divorò l’uomo che, da fervente credente, prima di essere inghiottito ebbe giusto il tempo di farsi il segno della croce. Ma i serpenti attaccarono il grafo e lo divorarono, liberando la cittadina e i suoi abitanti che ivi eressero, in ricordo, la chiesa dedicata a San Giorgio, quale salvatore della comunità. La figura del santo inoltre, è pure legata ai serpenti e ai draghi e alla presenza di una fanciulla da salvare, in seguito trasfigurata nell’immagine della Madonna. Le origini di Dragoni, si fanno risalire all’antica città di Cubulteria distrutta da Quinto Fabio Massimo durante le seconda guerra punica (219 e il 202 a.C.): a nord-ovest di Dragoni, il monte Castello cela le rovine delle sue possenti mura megalitiche, a dominare da una zona montuosa, l’estesa area pianeggiante che arriva al fiume Volturno. L’origine del paese risale all’epoca dei Longobardi che invasero l’Italia nel 568 d.C. e, dopo la conversione al Cristianesimo, ebbero l’arcangelo Michele quale figura di riferimento, tanto che lsono molte le terre a lui denominate. Lo stemma civico rappresenta un drago d’oro rivolto a sinistra, in campo d’argento. Il nome Traguni arrivò a estendersi ai casali nelle vicinanze e al castello, edificato nel X sec. d.C.: “Rocca dei Dragoni”, a pianta quadrata parimenti al mastio, e con torre circolare come la grande cisterna; interessante portale e vani rettangolari coperti a volta. Sulla collina del Castello, vi sono due Cinte murarie concentriche, di età sannitica, in opera poligonale, di calcare. Nell’XI e XII secolo, il territorio di Dragoni fu invaso dai Normanni che vi introdussero il sistema feudale è il più importante feudatario fu Goffredo di Balbano, proprietario di una preziosa biblioteca dove, si dice, studiò Giovanni Boccaccio e fu perfino meta dei re angioini. La signoria della famiglia Balbano durò per sette generazioni; vi successero i Ruffo, quindi i Marzano, i de Carlon e, nel 1562, i Falco di Alvignano. Dal 1620, i Gaetani di Laurenzana, che arricchirono ulteriormente la già famosa biblioteca, secondo tradizione meta di importanti studiosi e uomini illustri, ma di essa sembra non essere rimasta traccia. Nel 1799, caduta la Repubblica napoletana, a Dragoni trovarono rifugio e salvezza molti rivoluzionari in fuga dalla Capitale. Nel 1860, la legione del Matese là si riunì contro truppe borboniche che difendevano Capua. Tra le caratteristiche di Dragoni, va detto che ciascuna frazione ha la propria chiesa: in San Giorgio, quella del XVIII secolo dedicata a San Biagio, ad aula con altare realizzato in marmo di Dragoni, stesso tipo della rappresentativa fonte battesimale nella Chiesa dell’Annunziata, a Chiaio, di notevole fattura, rimaneggiata nel ‘700, dove è possibile ammirare anche i resti di un antico portale e nell’abside, il dipinto ad olio dell’Annunciazione, sull’altare maggiore, risalente al XVIII secolo. La piccola Chiesa di Sant’Andrea, ad aula rettangolare, con altare sempre in marmo locale, è invece nella frazione Pantano. A Maiorano di Monte, la Chiesa di San Giovanni Battista, del XV secolo; nella canonica, alcuni dipinti e tra essi una Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Lucia ed Agnello, e un’altra Madonna con Bambino e i Santi Antonio e Giovanni Battista del XVII secolo. Trivolischi ha l’antica Chiesa di San Simeone, a pianta quadrata, con parti di affreschi del XV secolo purtroppo rovinati. In San Marco, la Chiesa di San Nicola va identificata con quella citata nei documenti duecenteschi della curia di Caiazzo; ha perduto ogni traccia delle forme originarie, la pianta è ad aula absidata; posto sulla facciata vi è un recente riquadro in maiolica di R. Rossi, che raffigura San Nicola, mentre sulla parete d’ingresso, all’interno, spicca una tela raffigurante la Madonna tra angeli e l’evangelista San Marco, ottocentesca come la tela sulla destra, con la Madonna tra San Francesco e San Pasquale; a sinistra, un dipinto firmato F. Biasucci e datato 1915, raffigurante Sant’Anna e la Madonna adolescente.
Teresa Lucianelli