Apertura dei locali superiori indipendenti, per il brand partenopeo specializzato nella Cucina marinara. Affollata inaugurazione incentrata su di un progetto enogastronomico che parte dalle certezze del passato per offrire un’alternativa valida all’insegna della sperimentazione e del rinnovamento che partono dalla memoria storica e la rispettano
Nuovo ristorante, al piano superiore del noto locale di via Foria, specializzato in piatti di mare: “Innovative, A Figlia d”o Marenaro” guarda al futuro ed è stato voluto da Assunta Pacifico per il figlio Giuseppe Scicchitano, primogenito trentenne, che in questa operazione imprenditoriale con interessanti risultati, ha profuso grandi energie, impegno e speranze, supportato dalla mamma, vigile ma discreta, che ha saputo lasciargli carta bianca
Qui si va oltre la tradizione che ha sempre connotato A figlia d’o Marenaro, con un Il format diverso. In primo piano, comunque, la semplicità dell’offerta, abbinata alla spettacolarità. La principale attrattiva rimane la qualità del pesce, su cui Assunta ha sempre puntato, da quando hai fondato con il marito Nunzio il locale giusto a due passi dall’Orto Botanico e nei pressi del teatro San Ferdinando, da dove giunge puntualmente una clientela più esigente che ben gradirà la proposta più curata dell’Innovative che va oltre la caratteristica zuppa di cozze e i piatti tipici di mare, per quanto genuini, addentrandosi appunto nell’innovazione e nell’arte di stuzzicare i palati con pietanze che sanno di nuovo, pur rispettando di base i canoni classici.
In carta, piatti inediti, presentati da Assunta e Giuseppe come appunto innovativi, come la melanzana di parmigiana, decisa alternativa alla parmigiana classica, ricchi bocconi prelibati che napoletanizzano i finger food, contraddistinguendo l’inizio del pasto in maniera piacevole e stimolante verso i piatti veri e propri, di terra e di mareVari assaggi, anche flambé, preparati in sala, tutti a base di materie prime di qualità garantita – sottolineano con orgoglio all’Innovative – preparati con il preciso intendimento di comunicare agli avventori una food experience che meriti ricordo e inviti a tornare. Ci sono i gustosi involtini di gamberi, i conchiglioni con ricotta, le linguine nel cartoccio trasparente, con tanti frutti di mare, che fanno bella mostra di sé come in vetrina; immancabile la zuppetta di mare presentata in maniera graziosasenza eccessi né crostini, in maniera più snella e leggera, comunque all’insegna del sapore, e poi i dolcetti, i bocconi di pastiera che il maître suggerisce con sicurezzae ancora tant’altro.
Il progetto, concepito dalla nota famiglia di ristoratoti per le nuove generazioni si concretizza in vari ambienti consecutivi. Ogni sala ha una destinazione precisa e diversa dalle altre, contraddistinta da colori e parati originali. Innovative fornisce un’alternativa parallela e ben distinta alla location madre, ed è curato in prima persona da Giuseppe al quale viene trasmessa dalla madre con fiducia e affetto la pesante eredità del testamento culinario di famiglia, con tutti i non pochi doveri connessi.
Si tratta di un notevole bagaglio di saperi genuinamente partenopei, che ora si rinnovano con il preciso intento di proporre un’offerta degustativa più particolare e soprattutto di concezione avanzata, ad una clientela nuova e di target differente.
Proprio Giuseppe ha voluto per le sale un design elegante ed esclusivo, scegliendo di renderle ognuna differente dall’altra, così ciascun ambiente riporta a un tema, sia nell’architettura che negli arredi. Tra le rooms C’è la raw seafood, area dedicata ai crudi con vetrina a vista, la cocktail lounge, la dining experience, ecc. Poi, Cucina dedicata e cantina, sempre al piano.
Dall’esperienza di tre generazioni, la nuova formula nella quale la tradizione si rigenera attraverso linfa giovane ma rimane presente in maniera discreta e ancora più godibile per gli avventori contemporanei, soprattutto le generazioni mediane e quelle degli appena maggiorenni che in tal modo possono avvicinarsi più facilmente alla Cucina partenopea alla quale gin troppo spesso preferiscono quelle inglesi e statunitensi, asiatiche e sudamericane. Insomma un riscatto della tipicità nostrana proposta in formula efficace e intrigante, invece che immediata e opulenta attraverso nuove versioni delle pietanze partenopee, frutto di una sperimentazione che parte dalla
memoria e rispetta l’eredità gastronomica assolutamente presente ma non ingombrante.
È in tal modo che la Cucina napoletana su trasforma in “Innovative” conservando l’intenzione di omaggiare un patrimonio culturale in ambito ristorativo ma mirando all’attualizzazione delle pietanze territoriali maggiormente note, con particolare riferimento a quelle marinare. Ovviamente.
Preponderante la salvaguardia della lingua napoletana – indicata da alcuni in maniera limitativa come dialetto, a torto – con la sua storia e le sue nobilissime origini, le radici della Napoli Capitale: i nomi dei piatti sono presentati nella carta pure in napoletano. Un’apprezzabile scelta di Giuseppe, convinto milite della Napoletanità e ufficialmente orgoglioso della sua meravigliosa e grande città alla quale ha dedicato l’apertura di Innovative. Un atto d’amore verso Napoli, le sue radici e la sua amata famiglia.
Completa l’offerta un’ampia carta dei vini e invitanti cocktail selezionati con attenzione e approvati da Giuseppe Scicchitano con l’ececutive chef Sergio Scuotto e il barman Michele Picone. Risultato: un locale dove venire a pranzo e a cena, indicato per un aperitivo che abbia requisiti di qualità e genuinità garantite, confortevole, nella parte antica della città. Questi i proponimenti di Giuseppe Scicchitano e con lui di Assunta Pacifico.
Nella Wine cellar, etichette regionali, italiane e straniere, prodotti particolarmente interessanti, produzioni limitate, formati particolari.
Per l’inaugurazione, folla di festeggianti; tra i rappresentanti istituzionali, il vicepresidente del Consiglio Comunale di Napoli, Fulvio Frezza; benedizione delle rooms curata da Padre Alfonso d’Errico, che ha pronunciato con affetto delle sagge parole che hanno saputo toccare le corde dei cuori dei presenti. Rituale brindisi a cura del noto sommelier Pietro Marotta, AIS; degustazioni coordinate dal giovane maître Alessandro a capo di una Brigata di Sala altrettanto giovane.
Tra gli ospiti della partecipata serata: il presidente campano dei Disciples d’Escoffier, Nicola Di Filippo, la presidente dell’Associazione Rosa Bianca contro la violenza alle donne e la violenza di genere, Concetta Bianco; il couturier Mimmo Tuccillo, la pluricampionessa Teresa Iorio, giornalisti, blogger, influenzer e tantissimi amici dei titolariAttraverso questo ristorante di nuova concezione, Giuseppe intende parlare di cura dell’ospitalità. Esso nasce luogo di memorie dalle quali viene creato il nuovo che non seppellisce il passato, ma da esso trae spunto e forza da esso, con vigore ed entusiasmo.
Teresa Lucianelli