A più di 100 anni dal suo scoppio, la guerra che ha tenuto a battesimo il XX secolo lascia ancora affiorare tracce aspre e profonde nel mondo esterno e in quello interiore, nella memoria e nel paesaggio. Tracce che hanno segnato per sempre il territorio cimbro di Luserna e Vezzena, protagonisti della mostra fotografica “Il fronte dei Boschi” di Andrea Contrini, promossa dall’Istituto Cimbro/Kulturinstitut Lusérn con il sostegno della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol e visitabile tutti i giorni fino all’1 settembre presso il Forte Werk Lusérn. Sabato 13 luglio alle ore 15.30 si è tenuta la cerimonia di inaugurazione alla presenza del fotografo Andrea Contrini, della presidente dell’Istituto Cimbro/Kulturinstitut Lusérn Monica Pedrazza e del direttore Willy Nicolussi Paolaz.
Contrini, fotografo roveretano classe 1982 specializzato in archeologia bellica, attraverso i suoi scatti esplora “l’area di Luserna e Vezzena vista attraverso le vestigia della prima Guerra Mondiale”, testimoniando gli effetti dello scorrere del tempo su fortificazioni, trincee e basi logistiche, e come, lentamente, la natura si è riappropriata di questi luoghi.
“Questa mostra – ha dichiarato il fotografo – è da leggere su più livelli. Le 30 immagini esposte, stampate in grande formato, sono accompagnate da pannelli introduttivi e didascalici, testimonianze dei diari dal fronte di Fritz Weber, Luis Trenker e Robert Musil; mappe dell’area e foto d’epoca tratte dall’archivio del Kulturinstitut. Un viaggio lungo tutto ciò che rappresentava la linea asburgica”. Trapela soddisfazione dalle parole di Willy Nicolussi Paolaz, direttore dell’Istituto Cimbro: “Siamo lieti di inaugurare quella che sarà la prima mostra fotografica allestita all’interno del Forte Werk Lusérn. Un’occasione unica in cui il visitatore potrà immergersi in un’esperienza non solo storico-culturale, ma anche artistica dal forte potere evocativo”.
Gli scatti sono stati eseguiti con la luce del tramonto o dell’alba, per enfatizzare “l’idea che questi luoghi abbiano ritrovato quiete”, oppure in notturna, ha proseguito l’artista, “per testimoniare la solennità di queste vestigia solitarie”. Insieme al Forte Werk Lusérn, tra i siti immortalati compaiono l’avamposto Oberwiesen, le trincee di Millegrobbe, le postazioni di artiglieria, il Cimitero di Cost’Alta e la Chiesa di Santa Zita; oltre ai baraccamenti di Monterovere, le opere per teleferiche di Vezzena e la strada dei Kaiserjäger.
Luoghi noti a Contrini che già nel 2012, con la mostra “Fortezze di un impero perduto” e nel 2013 con “I guardiani del silenzio” aveva collaborato con il Centro di Documentazione di Luserna. “La mostra di quest’anno, a differenza delle altre, offre uno sguardo più ampio sull’intera zona, soprattutto dal punto di vista naturalistico. Negli scatti de “Il fronte dei boschi” le costruzioni di difesa si fondono con la maestosità delle montagne, l’immensità dei cieli, il silenzio del bosco”. Custodi inerti di quel secolo breve che l’Altopiano non dimenticherà mai.
La mostra è visitabile presso il Forte Werk Lusérn tutti i giorni fino all’1 settembre dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 12.30 alle 16.00.