A MODO MIO regia di Veronica Meddi, 11 e 12 dicembre ‘Sala parrocchiale Santa Maria Consolatrice’

Centro culturale Benedetto XVI (Casal Bertone- Roma)

La compagnia teatrale I FUORI SCENA

presenta:

“A MODO MIO”

adattamento di Veronica Meddi

Regia: Veronica Meddi

con: Pina Burelli, Sara Toso, Chiara Ricci, Patrizia Barbieri,

Alessia Meddi, Giuliano Lattanzi, Gianluca Canetti, Federico Galassi,

Fabio Florio, Emanuele Chialastri, Alessio Florio

Scene: Giulio Caraffa

Audio e Luci: Massimiliano Nichil

Roma, ‘Sala parrocchiale Santa Maria Consolatrice’ del Centro culturale Benedetto XVI (Casal Bertone), sabato 11 dicembre 2021 alle ore 20:30 e domenica 12 dicembre alle ore 17:30.

Il Centro culturale Benedetto XVI, a Casal Bertone, l’11 e il 12 dicembre ospita  la pièce “A modo mio”, con la regia regia di Veronica Meddi, giornalista e critica teatrale.

Veronica Meddi porta in scena gli Invisibili: è così che vengono catalogati per incasellarli in uno spazio non spazio di un tempo senza tempo, le figure ai margini di una società confusa. Queste sono le presenze che, invece, si mostreranno in scena sul palco della ‘Sala parrocchiale Santa Maria Consolatrice’ del Centro culturale Benedetto XVI, sabato 11 dicembre 2021 alle ore 20:30 e domenica 12 dicembre alle ore 17:30.

La Compagnia teatrale ‘I Fuori Scena’, dopo un anno di prove oscillanti tra lo schermo di un computer e il palcoscenico, presenta lo spettacolo “A modo mio” al suo pubblico, questa volta in presenza. Undici attori che, con determinazione, passione e sacrificio, interpreteranno il ruolo di miseri, ma tanto ricchi, clochard: Pina Burelli, Sara Toso, Chiara Ricci, Patrizia Barbieri, Alessia Meddi, Giuliano Lattanzi, Gianluca Canetti, Federico Galassi, Fabio Florio, Emanuele Chialastri, Alessio Florio.

L’idea nasce dalla canzone di Frank Sinatra, ‘My way’, perché ognuno di loro, come ognuno di noi, ha vissuto la propria esistenza a modo suo, appunto. Non ci sono giudizi, né pietismi, tutt’altro, i protagonisti mostrando il presente racconteranno il loro passato. Perché? Non c’è alcun perché. O forse sì, ma chi può saperlo. In questo spettacolo non c’è ombra di tragedia, non è una commedia, è vero, ma quello che viene portato in scena è più un’iniezione di coraggio. Questi personaggi hanno fatto pace con i loro limiti, le loro scelte, e nonostante quello che si possa pensare, sono felici. Al perché risponde la regista Veronica Meddi: «Perché sono vivi».

La scena firmata da Giulio Caraffa è povera; tutto è tappezzato da giornali, e quindi dalle tante, forse troppe, notizie, alcune vere, altre no, che narrano il nostro quotidiano, mai uguale per tutti.

Questi teneri e stanchi clochard trascineranno, come tesori preziosi, tutti i ricordi di una vita vissuta offrendoli al loro pubblico. Quanta bellezza!

Supporto tecnico, luci e audio: Massimiliano Nichil. Fotografie di Alessandro Manca.

Federico Galassi e Fabio Florio saranno Estragone e Vladimiro, i due assurdi personaggi beckettiani che nonostante tutto si ostinano ad aspettare Godot.

Gianluca Canetti come un Troisi dei nostri tempi parlerà con Dio, cercando un dialogo necessario.

Patrizia Barbieri con il suo carrello carico di dolori superati con dolcezza e di tutte le paure della curiosità, tenterà di avere un contatto con Mirandolina amore fedele di Alessio Florio, perché questo giovane barbone sa bene cos’è il rispetto. C’è poi chi nella vita avrebbe voluto fare l’attrice, questo era il suo sogno, e a vestirne i panni è Chiara Ricci. Con un passo, o due e tre, incerto, farà il suo ingresso Emanuele Chialastri che nonostante tutto ha ancora tanti consigli preziosi da dare.

Tra le figure fantasmagoriche e reali, la sposa; lei è Sara Toso che su di una panchina difenderà il suo diritto alla libertà. Un super eroe non poteva mancare, eccolo, lui è Zorro, interpretato da Giuliano Lattanzi, e dal binario della sua stazione, stavolta è la sua, chissà poi di chi sarà, andrà in scena la dignità di un uomo che vuole sconfiggere le ingiustizie.

Impellicciata farà il suo ingresso una ex prostituta che riproduce a fatica movenze di un tempo in cui che scatenava tutt’altro effetto. Con energia è Pina Burelli che regalerà un riscatto a chi ha subito, e non per scelta. Per fortuna in cielo ci sono le nuvole e due meravigliose creature scespiriane, Otello e Iago, pasolinianamente reinterpretate, decantano la meraviglia della loro bellezza. Federico e Fabio apriranno poi il sipario alla Venere, a vestirne i panni Alessia Meddi, che svelerà con grazia, e solo alla fine, l’importanza di quanto sia creativo, se nato dall’amore, un sacrificio fatto di stracci.

L’ingresso allo spettacolo è libero ma è obbligatoria la prenotazione, telefonando al numero 339-5607076. Tutte le attività del Centro culturale Benedetto XVI si terranno nel rispetto della normativa sul distanziamento sociale in materia di prevenzione dal Covid19 ed è obbligatorio il possesso del Green Pass.

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