A poliziotti assegni da 0,75 euro: la carta per stamparli costa di più

I poliziotti ricevono assegni da 0,75 euro ma costano al ministero dell’Interno più dell’importo dell’assegno. Senza contare il costo della carta e le spese di commissione da corrispondere alla banca perché “effetti non trasferibili”. Succede alla Questura di Pisa e la denuncia porta la firma di Claudio Meoli, il segretario provinciale del Silp Cgil. “Assegni da 0,75 euro corrisposti ai poliziotti per piccoli indennità e per i quali costa più la burocrazia che i servizi pagati. E’ l’ultima assurdità prodotta dalla burocrazia statale”. “Proprio in questi giorni – spiega il sindacalista in una nota – l’Ufficio contabile della questura sta consegnando ai poliziotti pisani questi assegni, che per importi così irrisori costano al ministero dell’Interno assai di più dell’importo dell’assegno stesso”. Al danno anche la beffa: gli assegni, essendo non trasferibili, obbliga gli agenti di pubblica sicurezza a recarsi presso la propria banca per versare o cambiare l’assegno dovendo, a seconda dei casi, pagare pure le spese di commissione. Secondo il Silp Cgil, la storia degli assegni “non è che solo un esempio dell’assurda burocrazia della pubblica amministrazione che non riesce, o non vuole, far sì che importi così irrisori vengano inseriti direttamente nella busta paga mensile e quindi accreditati sullo stipendio”. Probabilmente la rivoluzione promessa da Brunetta non ha funzionato perché quello che “succede a Pisa – conclude Meoli – si verifica sistematicamente in tutte le provincie italiane”.

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