A Singapore Kim e Trump per il vertice

‘L’intero mondo sta guardando a questo storico summit’, ha detto il leader nordcoreano Kim Jong-un, in merito al faccia a faccia di domani con il presidente Donald Trump, al premier di Singapore Lee Hsien Loong, nelle parti iniziali dell’incontro aperte ai media. Le misure di sicurezza a Singapore sono state portate ai massimi livelli nel giorno dell’arrivo del presidente Donald Trump e del leader nordcoreano Kim Jong-un, in vista dello storico summit che i due avranno martedì. Rafforzati presenza della polizia, posti di blocco e barriere di cemento a protezione delle ‘aree di evento speciale’, la cui designazione da parte del governo di Singapore copre il periodo 10-14 giugno.

Kim Jong-un è arrivato a Singapore a bordo dell’aereo privato di Air China, un Boeing 747-4J6 partito in mattinata da Pyongyang e usato dal governo cinese per il trasporto dei funzionari di governo, incluso il presidente Xi Jinping. E’ quanto riportano i media di Singapore.

Anche il presidente americano Donald Trump è arrivato a Singapore. L’Air Force One è atterrato, secondo le immagini in diretta della tv Channel NewsAsia, alla Paya Lebar Air Base, nella zona centro-orientale dell’isola dopo un volo di circa 17 ore dal Canada dove il tycoon ha partecipato al summit G7.

 Trump vedrà anche il padrone di casa, il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong, il cui governo si è offerto di pagare tutte le spese del vertice come contributo allo storico dialogo. L’appuntamento per domani è  fissato alle 9 di mattina, quando in Italia saranno le 3 di notte. Il luogo sarà il lussuoso hotel Capella, sull’isoletta resort di Sentosa, a Sud della città. Collegata alla terra ferma da un solo ponte, è facilmente isolabile, ma non dovrebbe essere chiusa totalmente al pubblico. Sentosa è una delle attrazioni turistiche più importanti di Singapore, con alcune tra le spiagge più frequentate e un parco a tema della Universal Studios. Nei giorni scorsi l’hotel e tutto il suo personale stati passati e ripassati al setaccio dalle due delegazioni (in particolare quella americana), alla ricerca di eventuali spie o microspie.

 Sull’agenda del meeting si sa invece poco o nulla. Trump ha detto che potrebbe durare ‘un giorno, due, o anche tre’, a seconda degli sviluppi, ma fonti della Casa Bianca hanno definito ‘improbabile’ l’ipotesi che si vada oltre martedì. Quello che si sa è che, come prevedibile visti i personaggi, l’incontro scombussolerà ogni canone dalla diplomazia. Secondo Bloomberg infatti Trump vorrebbe subito partire con un faccia a faccia privato con Kim, classico approccio di chi si ritiene un negoziatore vincente. Ma riuscirà a imporre l’idea? Prima o dopo i due verranno raggiunti dalle rispettive delegazioni: da parte americana il segretario di Stato Mike Pompeo  e il Consigliere per la Sicurezza nazionale John Bolton, da parte nordcoreana Kim Yo-jong, l’inseparabile sorella-consigliera e Kim Yong-chol, l’ex capo dell’intelligence che ha già incontrato Trump alla Casa Bianca. Mai come questa volta però è il rapporto personale, la volontà dei due leader, che conterà. Se i due si piaceranno anche dal vivo, potrebbe essere l’inizio di un percorso verso la denuclearizzazione. Sancito da un comunicato congiunto.

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