A via Frattina la presentazione del progetto ‘Arte da bere’

A via Frattina la presentazione del progetto ‘Arte da bere’
In un’atmosfera natalizia presso l’Enoteca Regionale Vyta, ieri è stato presentato il progetto “Arte da bere – Le dimore del vino”Il progetto premiato dalla Regione Lazio vede insieme 20 soggetti di cui 7 pubblici e 13 privati. Il Comune di Valmontone e il Comune di Piglio sono i capifila di questo ambizioso ed innovativo progetto: presenti in sala, i sindaci dei suddetti comuni, ringraziano Gino Iuso e Paolo Pasquini che hanno dato un supporto fondamentale per scrivere il progetto che fa incontrare l’enogastronomia con la cultura. Sono previsti mini-sessioni e altri incontri all’outlet di Valmontone ed una serie di iniziative sul territorio. Questo progetto è tra i 25 vincitori del bando regionale. Il presidente DMO Pierluigi Cianni lo definisce una vittoria per tutto il territorio e aggiunge che si è costituita un’associazione registrata con atto notarile in cui sono attori sia istituzioni pubbliche che soggetti privati: tre scuole alberghiere, i comuni, due dimore storiche, produttori, imprenditori e l’Università “La Sapienza” di Roma. Vino, turismo, enogastronomia, ristoranti e dimore storiche daranno vita ad un percorso da cui ci si aspetta risultati importanti per tutto il territorio, e viene ringraziato anche Golem, lo sponsor, che ha dato un piccolo respiro al suo avviamentoEleonora Mattia, consigliere regionale, ex vicesindaco di Valmontone, porta i suoi saluti dalla Regione e spiega come il commercio e il turismo siano stati i settori più colpiti dalla crisi causata dal Covid. La Regione Lazio ha ideato un bando che proponesse un nuovo concetto di turismo, mettendo insieme pubblico e privato e due province diverse come Roma e Frosinone. Un’idea innovativa che mira a valorizzare tutti i prodotti che il territorio ha ad offrireE’ intervenuta inoltre Antonella Parodi, cavatrice di tartufo, accompagnata dal suo cane, un bracchetto di nome Leila. Riporta la sua esperienza parlando dell’amore, e del legame che unisce il cane ed il suo conduttore come elemento fondamentale: per il cane è un gioco e per il conduttore un lavoro duro e faticoso. Infatti solo in montagna, spesso innevata, si può trovare il tartufo uncinato. Riporta la preoccupazione per l’inquinamento e i cambiamenti climatici, che hanno ridotto del 50% la riproduzione di tartufo, insieme alla siccità e al disboscamento.
Ha preso parola anche la dottoressa Anna Maria Giusti, Presidente del Corso di Laurea di primo livello in Dietistica, ricercatrice del Dipartimento di Medicina Sperimentale, unità di ricerca e scienze dell’alimentazione e nutrizione umana della Facoltà di Medicina e Odontoiatria dell’Università La Sapienza di Roma, testimoniando la partecipazione e il contributo della ricerca scientifica alla realizzazione del progetto. È presente anche il giovane sviluppatore del progetto Gino Iuso.
Roberto Cipresso, winemaker di fama mondiale e scrittore spiega come l’arte possa andare a braccetto col vino, e quanto questo connubio possa essere positivo per un mercato saturo che produce più vino di quanto se ne consumi. Il vino come il cibo infatti, ci dice lo scrittore, rievocano i luoghi e la storia riportandoci nel passato. Il vino, prosegue, va pensato come “vino d’autore”, per ricordarci di dare importanza agli uomini e alle vite che sono dietro a questo prodotto. Finisce definendo il progetto ”una scommessa condannata al successo”.
Giulio Pizzuti, Sindaco di Piglio, dopo avere aperto la conferenza stampa,la chiude ringraziando il professor Turchetta dell’Università di Tor vergata, tutti i presenti e l’enoteca Vyta per l’eccellente ospitalità. Ne è seguita una ricca degustazione di vino Cesanese di pregiate cantine, degustazione di salumi locali, formaggi e altre delizie al tartufo. (Foto di Luca Pagliani)
Barbara Lalle

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