Con lo scoppio della guerra in Ucraina, le borse mondiali sono crollate registrando un relativo aumento dell’inflazione e dei prezzi delle materie prime. Le diverse conseguenze che deriveranno dall’invasione russa si sentiranno anche in Italia dove, soprattutto nel settore alimentare ed energetico, vi è già stato un aumento dei prezzi visibile sia nelle bollette, sia al distributore che al supermercato. Ma la cosa peggiore è che se le sanzioni nei confronti della Russia non porteranno a uno stop della guerra e il conflitto dovesse prolungarsi, a salire in maniera vorticosa sarebbero i prezzi di cereali come grano, soia e mais, oltre agli oli da cucina. La Russia è infatti il più grande esportatore di grano al mondo, seguita al quarto posto dall’Ucraina: con i due Paesi impegnati nel conflitto andrebbero a crollarne le esportazioni. Già il clima di tensione precedente all’attacco di Putin e l’aumento del costo delle materie prime aveva contribuito a far lievitare il prezzo del pane che adesso subisce anche la spinta dell’aumento del costo dell’energia.
A questa situazione va aggiunto anche il fatto che le misure varate fino ad ora dal Governo Draghi e, nello specifico, dal Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli non stanno aiutando le piccole e medie imprese agricole e, sia i fondi messi a disposizione dalla Pac sia quelli del Pnrr andranno a foraggiare le filiere delle varie organizzazioni e nulla arriverà ai poveri agricoltori che, al momento, non hanno nemmeno liquidità per organizzare la prossima campagna produttiva.
È questo anche il caso del Decreto Sostegni-ter, in discussione in questi giorni al Senato, l’ennesimo che lascia sempre più soli quegli agricoltori che lavorano la terra o quei pescatori che solcano quotidianamente i nostri mari in cerca di sostentamento per portare avanti le proprie aziende.
Proprio per cercare di correggerne il testo e per aiutare sia il comparto agricolo che della pesca ho presentato un emendamento al Sostegni-ter che contiene disposizioni a sostegno delle due filiere.
La misura da me proposta si rende necessaria per tutte le piccole e medie imprese agricole e della pesca considerando la grave situazione economica in cui versano, determinata sia dalla crisi pandemica dovuta al Covid, sia dal rincaro delle materie prime e sia dall’aumento del costo dell’elettricità, del gas e del carburante, acuita maggiormente con lo scoppio del conflitto Russo-Ucraino. Questi settori vivono una situazione di grave sofferenza e occorre sostenerli fornendo loro la liquidità necessaria affinché possano organizzare la prossima campagna produttiva e il prosieguo della propria attività. Senza tale sostegno saranno tante le piccole e medie imprese saranno costrette a chiudere cessando definitivamente la propria attività. Anche le associazioni rappresentative che in questi giorni stanno denunciando a gran voce le gravi criticità e difficoltà che attanagliano le piccole e medie imprese ma poi, nei fatti, lasciano sempre più soli gli imprenditori e i pescatori il cui futuro è sempre più incerto e precari.
Sen.ce Rosa Silvana Abate
Gruppo Misto – Capogruppo Commissioni “Agricoltura” e “Questioni Regionali”