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Tante emozioni, lacrime e abbracci durante la conferenza stampa di addio di Eric Abidal al Barcellona. Il giocatore francese, assente dal campo dal febbraio 2012 a causa del trapianto di fegato, aveva espresso desideri di continuare a giocare con la maglia blaugrana, ma per motivi non specificati non gli sarà possibile. “E’ una decisione che fa male, sono deluso, ma devo accettarla e rispettarla”, ha ribadito svariate volte il calciatore, visibilmente emozionato. “Io voglio continuare a giocare e volevo farlo qui, ma non è possibile. Non ho ricevuto nessuna offerta, se arriveranno le valuterò. Io mi sento benissimo, ho 33 anni e voglio giocare fino ai 35. I medici dicono che sto bene e allora non è il momento di ritirarsi. Preferirei restare in Europa, anche perché i medici che mi seguono sono qui, ma vedremo. Devo parlare con mia moglie: le bambine a Barcellona stanno benissimo, si sono inserite, la scuola va bene, sarebbe un peccato spostarle. Ripeto, quando arriveranno offerte vedremo”. Alla conferenza erano presenti tutti i calciatori del Barça, il presidente Sandro Rosell ed il direttore generale Andoni Zubizzarreta, ma nonostante ciò nessuno ha dato motivi precisi della scelta della società. “Non siamo qui per parlare di calcio, ma di vita – ha detto Zubizarreta – e la decisione è figlia dello stesso pensiero, non voglio entrare in questioni strettamente calcistiche, bisogna prendere in considerazione tanti aspetti diversi in questo caso, medici ed emotivi”. Precedentemente il vicepresidente Bartomeu aveva affermato che era già pronto il contratto per il rinnovo di Abidal, ma così non sarà. Il Barcellona si è limitato ad offrire il ruolo di direttore tecnico delle scuole calcio ad Abidal, che però, come ha ribadito più e più volte, vuole giocare. “Per tre ragioni – ha spiegato Rosell – Primo perché sa di calcio, secondo perché ha un carattere educativo non comune, è un ottimo padre, e terzo per la sua umanità: è perfetto per trasmettere i nostri valori e la nostra idea di calcio”.
