Dopo la bocciatura della Corte Costituzionale il governo corre ai ripari è approva un ddl costituzionale per l’abolizione delle province. Ora la parola passa al Parlamento. Ed il presidente del consiglio, Enrico Letta, come spiega in conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri, si auspica che “il Parlamento approvi il più rapidamente possibile” il ddl costituzionale che abroga le province. Il provvedimento, come anticipa il ‘Corriere della Sera’, composto da soli tre articoli, eliminerà dalla Costituzione la parola ‘province’. “Abbiamo ritenuto necessario intervenire per dare il segno di quanto detto nel discorso alle Camere. Su quel discorso programmatico il governo ha ottenuto la fiducia in Parlamento, ci sentiamo vincolati a quell’impegno”, spiega il premier. ll ddl costituzionale per l’abolizione delle province “rimanda ad una legge che, ovviamente nell’ambito delle competenze” degli altri enti locali, “ripartirà le funzioni che oggi sono in capo alle province”. E in questo nuovo quadro di riordino costituzionale, sottolinea Letta, “bisogna salvaguardare anche l’occupazione. Per questo, l’invito al Parlamento è che la legge deve essere fatta il più presto possibile, bisogna prendere le misure per gestire una fase transitoria complessa”. Per le province in scadenza naturale e non commissariate ci saranno “interventi ad hoc” che verranno adottati e saranno discussi “nelle prossime settimane perché i tempi non sono compatibili con quelli di questo provvedimento”.
“Quello sulle province non è un provvedimento ‘ad hoc’, non è un accanimento terapeutico, è un provvedimento che consente di intervenire con legge ordinaria”. Lo ha detto il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello. “Bisognerà aspettare i termini della sentenza della Corte costituzionale, oggi abbiamo posto solo alcune premesse poi il ministro Delrio proporrà un intervento con legge ordinaria. Bisogna uscire dal policentrismo anarchico”, ha aggiunto il ministro.