Dalle decisioni della Corte Suprema Usa all’Italia: il dibattito sull’aborto ha ripreso quota quando quello che, come in Italia, sembrava un diritto acquisito anche negli Stati Uniti, ha invece subito oltreatlantico alcune limitazioni.
Tra chi ha commentato la sentenza, anche i partiti di destra di Lega e Fratelli d’Italia. Nel secondo caso, le affermazioni della Meloni sono arrivate dopo un silenzio stampa durato alcune ore. Salvini invece si è posto in contrasto con un esponente di spicco del suo stesso partito, ma le sue posizioni sul tema non appaiono esattamente chiare, nonostante le dichiarazioni.
Salvini commenta la sentenza della Corte Suprema Usa sull’aborto: che cosa ha detto il leader della Lega
“Credo nel valore della vita, dall’inizio alla fine, ma a proposito di gravidanza l’ultima parola spetta sempre alla donna”, così il leader della Lega Matteo Salvini. Un messaggio sicuramente più moderato dell’esultanza di Pillon, che ha invece definito una “grande vittoria” quella di ieri negli Usa, augurandosi che sulla stessa strada presto si pongano Italia e UE.
A febbraio del 2020 Salvini diceva: “Se ritengo che le donne che abortiscono siano incivili? Se si arriva alla settima interruzione di gravidanza significa che si sbaglia stile di vita. Sono d’accordo con i medici che dicono che la donna è libera di scegliere ma se in poco tempo si viene a chiedere la settima interruzione di gravidanza… bisogna spiegarle come ci si comporta”.
E ancora: “Io rispetto il diritto di scelta di tutte le donne, ma la settima è un rischio per la salute”.
Meloni sulla limitazione al diritto di aborto negli Stati Uniti: il commento della leader di Fratelli d’Italia
“Fratelli d’Italia non vuole abolire la legge 194 sull’aborto – così invece la leader di Fdi – a chi la usa per attaccare Fratelli d’Italia – ha continuato – vaneggiando di proposte di abolizione della legge 194 corre l’obbligo di segnalare alcune questioni abbastanza banali: Usa e Italia hanno ordinamenti giuridici profondamente diversi e che non possono essere paragonati”.
Per la Meloni quindi alla base di tutto ci sarebbe una questione tecnica. Una posizione che non entra però nel merito della questione: non la si vuole abolire per una questione tecnica o perché si è d’accordo con il principio?
Una simile ambiguità era stata manifestata da Meloni in occasione di una precedente polemica con l’assessore alle Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma, Monica Lucarelli, che intendeva rimuovere alcuni manifesti affissi in occasione dell’8 marzo. I manifesti recitavano: “Potere alle donne? Lasciamole nascere”. Sullo sfondo l’immagine di un feto.
“La domanda è – era l’attacco di Meloni su Twitter – cosa c’è da censurare in questo messaggio a favore della vita, della natalità, dei bambini e del sostegno alle loro mamme?” Un messaggio che non contiene una posizione ma che sicuramente sarà piaciuto agli anti abortisti.