Accordo Italia-Algeria sul gas

Sul fronte del gas l’Italia continua a muoversi in autonomia visto il sostanziale immobilismo dell’Unione europea, legandosi ancor di più all’Algeria definita dalla presidente del Consiglio “partner affidabile e di rilievo strategico”.

Poco importa se lo scorso novembre in Algeria si sono svolte delle esercitazioni militari congiunte con le forze russe nel quadro della cooperazione tra Algeri e Mosca; non è un mistero infatti la vicinanza tra i due Paesi, ma per sostituire il gas della Russia la presidente del Consiglio ha voluto seguire la rotta tracciata da Mario Draghi.

Già prima dello scoppio della guerra in Ucraina, il gas proveniente dall’Algeria costituiva il 40% del totale importato dal nostro Paese; dopo l’invasione russa, Draghi ha siglato con il governo di Algeri un patto per l’incremento delle forniture di gas di 9 miliardi di metri cubi entro l’inverno 2023-2024.

L’Algeria così è al momento il nostro principale fornitore di gas, con il nuovo accordo siglato che per Giorgia Meloni ha l’obiettivo di rendere l’Italia “la porta di accesso, l’hub fondamentale di distribuzione dell’energia” nel Mediterraneo.

Per siglare l’importante accordo sul gas con l’Algeria, Giorgia Meloni è volata ad Algeri insieme al presidente di Confindustria Carlo Bonomi e all’ad di Eni Claudio Descalzi che, in questo periodo di spoil system, ha ottime possibilità di essere confermato dal governo alla guida del nostro colosso del settore dell’energia.

Proprio Claudio Descalzi è stato colui che ha firmato per l’Italia i due memorandum di intesa sottoscritti per la parte algerina da Toufik Hakkar, direttore generale della compagnia petrolifera Sonatrach.

Ma cosa prevede questo patto siglato da Italia e Algeria? Il pezzo forte è la creazione di un nuovo gasdotto speciale che per il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune “sarà un’infrastruttura diversa da quelle che esistono già perché riguarderà gas, petrolio e ammoniaca”.

Per Giorgia Meloni questa è l’opportunità per “giungere ad un incremento delle esportazioni di gas dall’Algeria all’Italia e all’Ue, la realizzazione di un nuovo gasdotto per l’idrogeno, la possibilità di fare gas liquefatto”.

L’accordo infatti prevede una spinta alla produzione di gas naturale liquefatto, ma comprende anche la posa di un cavo elettrico sottomarino. Insomma un “momento storico” come l’ha definito Meloni, con “la possibilità, in un momento difficile per l’Europa sugli approvvigionamenti, di fare dell’Italia la porta di accesso, l’hub fondamentale di distribuzione dell’energia”.

“Con l’Algeria aggiorniamo gli accordi annualmente sulle quantità di gas che sono state rispettate: sono stati dati piu di 3 miliardi di metri cubi di gas e altri 3 miliardi nel 2023 e poi altri ancora – ha dichiarato l’ad di Eni Claudio Descalzi -. Bisogna pensare che solo 2 anni fa l’Algeria dava all’Italia circa 21 miliardi, adesso ne ha dati 25, arriveremo a 28 miliardi l’anno prossimo e poi nel 24-25 supereremo ancora questo dato. È davvero un partner strategico che sta aiutando molto l’Italia”.

In conclusione, grazie a questo accordo per Descalzi l’Italia potrà “tagliare il traguardo dell’indipendenza da Mosca nell’inverno ‘24-‘25”, sempre al patto che l’Algeria dovesse continuare a dimostrarsi un partner affidabile nonostante i suoi rapporti stretti con la Russia, tanto da essersi astenuta durante il voto dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite contro l’invasione dell’Ucraina e non aver mai condannato i referendum farsa che si sono tenuti nel Donbass.

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