L’ex sindaco di Berceto Luigi Lucchi è morto a 69 anni. Protagonista della vita politica parmigiana, si è reso protagonista nel corso degli anni di molte iniziative provocatorie. E’ stato sindaco di Berceto, comune in provincia di Parma, dal 2009 al 2024 per tre mandati.
La notizia della morte di Luigi Lucchi è stata confermata su Facebook dal sindaco di Parma Michele Guerra. Il suo ricordo: “Caro Luigi, sei stato un Sindaco grande di un piccolo e splendido paese, che hai amato e curato come fosse un figlio, con la passione che ci spinge a fare questo mestiere. Sono contento di averti conosciuto”.
Luigi Lucchi, nel 2015, col cappello in mano e nei panni di un mendicante con la fascia tricolore da sindaco, in una delle sue tante iniziative provocatorie.
Nell’ultimo messaggio si legge: “Qui Berceto. La mia vita poggia… Tutta la mia vita, ancora adesso, s’è appoggiata e si poggia, sul fatto, che in tanti mi hanno voluto e mi vogliono bene. Si poggia su cose imparate in casa da mio padre, mia madre, mio zio e zie (non avercela con nessuno, parlare con tutti, non usare mai la cattiveria per nessuno: perdona sempre). Si poggia sulla passione politica. S’è anche sempre appoggiata sul monito che mi ha fatto mio zio don Giuseppe quando ha saputo che mi ero iscritto ad un partito, il Psi: ‘Luigi se puoi aiuta tutti ma in cambio non pretendere neppure un caffè’”.
Tra le sue tante iniziative provocatorie si ricordano la cittadinanza onoraria al leader curdo Abdullah Ocalan (che causò un incidente diplomatico con la Turchia), la protesta in mutande contro i tagli dei finanziamenti ai Comuni e contro la burocrazia, l’invito a Re Carlo d’Inghilterra, l’ordinanza a Natale che obbligava i cittadini a essere buoni e, nel 2016, i funerali di Paperon dè Paperoni con un consiglio comunale straordinario.
In un’intervista a Oggi, Luigi Lucchi aveva spiegato così il suo modo di interpretare il ruolo di sindaco: “Il mio ufficio è sempre aperto, chiunque può entrarvi senza appuntamento. Ma dopo un quarto d’ora smamma. Lo slogan ‘Non sono il vostro migliore amico ma sono l’unico amico che avete’? È così. Non sono il sindaco di tutti. Dei disonesti non potrò mai esserlo“.
Luigi Lucchi si autodenunciò ai carabinieri per alto tradimento alla Costituzione. Il primo cittadino del Parmense si presentò di sua spontanea volontà in caserma, fornendo all’Arma un documento di denuncia. Il primo cittadino, sedutosi davanti ai carabinieri, ha sottolineato le motivazioni che lo hanno portato a presentarsi in caserma.
Secondo Lucchi, infatti, le modifiche apportate nel corso degli anni al testo originario della Costituzione, firmato il 27 dicembre del 1947, “dimostrano, ogni giorno, il danno che viene arrecato soprattutto alle persone più deboli, più umili e analogamente ai territori più poveri ed emarginati”. Come sindaco del paese Lucchi ha spiegato di aver provato in tanti modi a difendere la Costituzione “ma ho sempre trovato mura di gomma impenetrabili”.
“Mi scuso, per questo gesto, con i carabinieri e anche la Procura della Repubblica, nel coinvolgerli in un’azione squisitamente politica. Non ho trovato altre alternative” ha spiegato ai carabinieri.
Alto tradimento alla Costituzione, cos’è
Ma cos’è l’alto tradimento alla Costituzione? Si tratta di uno dei due reati, insieme all’attentato alla Costituzione, per i quali si è punibili per delitti contro la personalità dello Stato. Secondo l’articolo 90 della Costituzione, se l’alto tradimento è commesso nell’esercizio delle funzioni, è riconosciuta la responsabilità penale del Presidente della Repubblica.
Il delitto di alto tradimento sarebbe indicato come un reato di principio, da cui derivano, perché in esso già contenute, le fattispecie particolari penali, regolanti le situazioni specifiche dell’attività illecita presidenziale. La pena prevista in astratto oscilla dalla pena minima prevista per i delitti dalle leggi penali vigenti al momento del fatto fino alla pena massima, ovvero l’ergastolo. La competenza a giudicare i reati di tradimento spetta ai tribunali militari.
Luigi Lucchi, la sua figura è ben nota nel Parmense in quanto non è nuovo a iniziative sui generis. Ha voluto il gemellaggio con gli indiani Lakota Sioux, mentre nel 2016 celebrò il funerale, come detto, di Paperon de’ Paperoni, con tanto di tomba nella cripta del Municipio, per denunciare “la fine del capitalismo romantico” e dire no ai “super ricchi del mondo che detengono il 99% della ricchezza mondiale.
Nel 2013, in occasione di una protesta contro la Tares, aveva annunciato di volersi presentare in mutande al Quirinale, salvo poi ripensarci.