Addio a Mariangela Melato

E’ morta Mariangela Melato. L’attrice 71enne si è spenta  all’alba di questa mattina in una clinica di Roma, in seguito ad una lunga malattia. La notizia è stata diffusa dal Teatro Stabile di Genova, con il quale collaborava da molti anni.  Ad assistere l’attrice fino alle ultime ore della sua vita,  è stata la sorella Anna: “Se ne è andata in modo sereno. Si è spenta senza sofferenza, lucidissima fino all’altro ieri, ieri il crollo. Si è rivolta a noi 20 giorni fa per essere assistita nel migliore dei modi”. Così Giuseppe Casale, coordinatore sanitario dell’Antea Onlus per l’assistenza ai pazienti in fase avanzata di malattia che ha seguito Mariangela Melato presso l’hospice di S. Maria della Pietà dove era ricoverata. La camera ardente è aperta nella clinica. Il funerale si terrà a Roma domani alle ore 15 presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo. A darne notizia, insieme alla famiglia, è Renzo Arbore.

 

La carriera – Mariangela Melato nata a Milano nel 1941,  entrò nel 1960, non ancora ventenne nella compagnia di Fantasio Piccoli, debuttando come attrice in Binario cieco di Terron, rappresentato al Teatro Stabile di Bolzano. Dal 1963 al 1965  lavora  con Dario Fo in ‘Settimo ruba un po’ meno’ e ‘La colpa è sempre del diavolo’. Nel 1966 è impegnata allo Stabile di Trieste. Nel 1967 lavora con Luchino Visconti ne La monaca di Monza. Nel 1968 si afferma definitivamente nella sua attività teatrale con l’ Orlando furioso di Luca Ronconi, ma ebbe successo anche nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Alleluia brava gente (1971).

Nel 1970 debutta al cinema nel film di Pupi Avati Thomas e gli indemoniati. Nel cinema alternò ruoli drammatici (La classe operaia va in paradiso, 1971, e Todo modo, 1976, di Petri; Caro Michele, 1976, di Monicelli; Oggetti smarriti, 1979, e Segreti segreti, 1985, di Giuseppe Bertolucci; Dimenticare Venezia, 1979, e Il buon soldato, 1982, di Franco Brusati; Figlio mio, infinitamente caro, 1985, di Valentino Orsini) a quelli da commedia, come in Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972) e Film d’amore e d’anarchia (1973) di Lina Wertmüller; Casotto (1977) e Mortacci (1988) di Sergio Citti; Aiutami a sognare (1980) di Pupi Avati.

Dagli anni novanta  ha iniziato a lavorare con la televisione (Scandalo, 1990, Una vita in gioco, 1991, Due volte vent’anni, 1995, L’avvocato delle donne, 1997; Rebecca, la prima moglie, 2008) ed è proseguito il suo impegno teatrale (Il lutto si addice ad Elettra, 1996; La dame de Chez Maxim, 1998; Fedra, 1999; Un amore nello specchio e Madre Coraggio, 2002; La Centaura, 2004; Chi ha paura di Virginia Woolf?, 2005; Il dolore, 2010); mentre per il cinema recitò in La fine è nota (1993) di Cristina Comencini, Panni sporchi di Mario Monicelli e Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro (1999), Vieni via con me (2005) di Carlo Ventura.

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