Addio Ncd: ‘Alfano lancia Alternativa popolare’

Le elezioni politiche in Italia si avvicinano e tutti,  dal Pd a Berlusconi, dalla sinistra ai populisti passando per i centristi,  tentano di recuperare l’elettore medio italiano, sempre più diffidente,  e assente alle urne, verso una politica ritenuta lontana dai bisogni reali della società.

Ieri  è stata la volta di Angelino Alfano e del suo Ncd, che con l’ultima assemblea celebrata a Roma  ha posto definitivamente in soffitta l’esperienza del partito nato nel 2013 con l’obiettivo,  palesemente fallito,  di rinnovare e rilanciare il centrodestra. Uno schieramento, quello che fa capo all’attuale ministro degli Esteri, che non rimane però senza casa: è nata infatti  ‘Alternativa popolare’.

Il nostro campo di gioco è il centro, ha spiegato sottolineando che di fronte alle ruspe e alla rottamazione propagandata da alcuni, la nostra missione è quella di costruire una casa comune dei liberali, moderati, popolari, costruendo ricchezza, solidarietà e speranza. Anche perché, con il Pd che si sposta a sinistra,  e Forza Italia che si sposta a destra, restano delle praterie al centro.

Il nuovo soggetto politico,  ha chiarito Alfano, parte dal fatto che siamo popolari e sappiamo a chi siamo alternativi. Noi popolari siamo alternativi a chi urla, a chi dice sempre no, a chi non ha cura della Repubblica, siamo alternativi a chi confonde la giustizia con il giustizialismo. Nel cuore giallo su fondo blu, il logo del nuovo movimento, c’è l’obiettivo della rinascita del ceto medio, il lavoro, la solidarietà unita alla sicurezza, ma anche l’Europa: ‘Noi non vogliamo lasciarla, la vogliamo cambiare  perché chi di noi non ha mai avuto problemi di condominio? Noi non vogliamo uscire dalla nostra casa, noi vogliamo risolvere i nostri problemi’.

Ancora, ha continuato Alfano disegnando di fatto il manifesto del nuovo partito e i suoi confini, siamo alternativi ai sindacati e a chi finge di proteggere i lavoratori, siamo alternativi a chi dice sempre vaffa, a chi ha in mente solo la ruspa. Siamo alternativi a quelli che vogliono decidere chi nasce e chi muore, siamo alternativi alla sinistra che guarda al passato. Siamo alternativi ai lepenisti.

Alfano ha detto che ‘la nostra scelta è il popolarismo europeo e che di alleanze per ora non si parla. Andiamo avanti da soli e  saranno gli altri a cercarci perché non avranno i numeri per governare e noi diremo questo è il nostro programma oppure la maggioranza ve la cercate con i radicali’.

Secondo la legge elettorale attualmente in corso non esistono le alleanze e io non le vado a cercare più. Io mi sono stancato del dibattito sulle alleanze, anche al nostro interno.  C’è una radicalizzazione dei poli, a destra e a sinistra. Una radicalizzazione che apre spazio per noi. Chi vuole fare listini e listoni disomogenei è libero di farli. Noi comunque, se Forza Italia vorrà candidarsi con i nemici dell’Europa è libera di farlo ma noi chiederemo ai moderati di non votare i lepenisti.

Riguardo al leader dello schieramento il problema non si pone. Per Alfano prima uniamoci e poi sia il popolo con delle primarie a scegliere il leader di un raggruppamento liberal-popolare.

Al centro Eventi Alibert non poteva mancare l’ex Iena, e oggi inviato di Nemo su Rai2, Enrico Lucci, che ha inscenato un funerale all’ingresso della struttura. Immediato il commento di Maurizio Lupi, capogruppo di Ap alla Camera: ‘Io sono per l’ironia e per la comicità, ci prendiamo sempre in giro, perché senza ironia non c’è umanità ma quello che è avvenuto da parte del servizio pubblico oggi non è ironia né comicità ma è una vergogna rispetto a una proposta politica che ha la sua dignità e la sua voglia e forza di farsi misurare dai cittadini’. Lupi ha annunciato una interrogazione in Vigilanza Rai.

Le alleanze

 Berlusconi non sembra curarsene: ‘Avevo lasciato Forza Italia nelle mani di Alfano ed era calato all’11.7%. Sono tornato a fare campagna elettorale e dopo 21 giorni abbiamo chiuso al 21.7’, ha detto l’ex Cavaliere ai seniores di Forza Italia riuniti a Villa Gernetto, rassicurandoli sulla sua eventuale candidatura: ‘Se anche per assurdo non potessi candidarmi sarò comunque in campo per fare la campagna elettorale’.

Ma Alfano non si preoccupa del leader, è sicuro che uscirà fuori con le primarie: ‘Il metodo che noi proponiamo è uniamoci e poi sia il popolo con delle primarie a scegliere il leader di un raggruppamento liberal-popolare. È un metodo democratico. Proponiamo primarie non solo per il leader ma anche per i parlamentari’. E il confronto con gli altri partiti? ‘Abbiamo già affrontato delle tempeste e non penso che non ne attraverseremo delle altre, ma abbiamo spalle solide e radici’, ha concluso Alfano, chiudendo l’Assemblea del nuovo movimento.

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