Addio REM, arriva il Reddito di base universale? Cosa sappiamo

L’estensione dello stato di emergenza in Italia fino a dicembre 2022, decisa dal governo a causa della guerra in Ucraina, non si accompagnerà alla tanto sperata proroga del cosiddetto Reddito di Emergenza. La misura di sostegno economico era stata istituita per la prima volta nel maggio del 2020 col Decreto Rilancio ed estesa l’anno successivo dal Decreto Sostegni-bis, in favore dei nuclei familiari in difficoltà a causa della pandemia di Covid-19.

Cosa ne sarà del Reddito di Emergenza: verrà prorogato nel 2022?

Il governo aveva virtualmente chiuso il discorso su un’eventuale proroga del Reddito di Emergenza già a dicembre, non inserendo il sostegno nell’elenco delle misure approvate dalla Legge di Bilancio 2022.

Nell’arco del 2021, attraverso due proroghe, il Rem è stato esteso fino al mese di settembre. Le rate mensili venivano erogate dall’INPS per importi che oscillavano da un minimo di 400 euro fino a un massimo di 840 euro.

Con la proroga dello stato di emergenza fino a marzo 2022, gli italiani avevano sperato in una parallela “riedizione” dell’aiuto di Stato, rimanendo però delusi. Il governo ha infatti ribadito l’assenza di condizioni per un’ulteriore proroga del Reddito di Emergenza.

Cosa prevede Decreto Sostegni Ter: quali novità

All’inizio del 2022, il governo si è concentrato nel garantire un aiuto economico a molte attività colpite ancora una volta dall’impennata dei contagi, dovuta alla variante Omicron.

Il sostegno inserito nel Decreto Sostegni Ter non rappresenta pertanto una proroga del Reddito di Emergenza, dedicato invece alle famiglie, e si rivolge soprattutto alle imprese del comparto turistico e del divertimento che hanno dovuto sospendere le attività a causa delle restrizioni decise dal Ministero della Salute.

Reddito di Base europeo: i requisiti

Al posto del Reddito di Emergenza, tuttavia, nel 2022 potrebbe arrivare un altro sostegno per far fronte agli effetti che il conflitto russo-ucraino ha prodotto e produrrà nella quotidianità delle famiglie, dal rincaro dei carburanti  a quello delle bollette.

Si tratterebbe di una misura non squisitamente italiana, ma ipotizzata a livello europeo: il cosiddetto Reddito di Base Universale. Esso si rivolgerebbe potenzialmente a tutti i cittadini dell’Unione Europea e per accedervi, a differenza del Rem, non occorrerà probabilmente presentare l’ISEE né dimostrare la ricerca attiva di un lavoro. Potrebbe dunque essere un sussidio svincolato dal rispetto di condizioni patrimoniali e reddituali.

Reddito di Base: i possibili importi

Fuori dall’Italia si stanno sperimentando alcuni progetti pilota sulla scia del Reddito di Base. In Catalogna, Spagna, ad esempio, ad ogni adulto vengono riconosciuti tra i 700 e i 900 euro al mese, mentre a ogni bambino 300 euro al mese. Sarà il Parlamento Europeo a valutare, probabilmente in estate, l’applicabilità della misura.

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