A quattro giorni dalla decisione del tribunale dei minori di Firenze che ha riconosciuto ad una coppia di due uomini italiani, ma residenti nel Regno Unito, l’adozione di due fratelli, arriva la sentenza d’appello del tribunale di Roma che rende definitiva la stepchild adoption per una coppia di mamme romane che hanno avuto una figlia grazie alla fecondazione eterologa.
‘Una decisione storica arrivata dopo due anni di battaglia legale’, commenta uno degli avvocati che ha seguito il caso. La vicenda riguarda una coppia di donne, una giornalista e una scrittrice.
Già nel giugno 2016 la Cassazione ha detto sì alla stepchild adoption: è stata infatti confermata una sentenza della Corte di Appello di Roma, che era stata impugnata dal pg, con la quale è stata accolta una domanda di adozione di una minore proposta dalla partner della madre con questa stabilmente convivente.
La stepchild adoption prescinde da un preesistente stato di abbandono del minore e può essere ammessa sempre che alla luce di una rigorosa indagine di fatto svolta dal giudice, realizzi effettivamente il preminente interesse del minore. Lo ha stabilito la prima sezione civile della Cassazione, pronunciandosi sulla domanda di adozione coparentale da parte della compagna della madre biologica di una bambina. La Cassazione precisa anche che la stepchild adoption non determina in astratto un conflitto di interesse tra il genitore biologico e il minore adottato, ma richiede che l’eventuale conflitto sia accertato in concreto dal giudice.
La Cassazione sottolinea, in calce alla sentenza con la quale ha riconosciuto l’adozione da parte di una donna della figlia della propria partner, che il consenso degli Stati aderenti alla Cedu all’adozione legittimante da parte di persone dello stesso sesso e all’adozione cosiddetta coparentale è notevolmente cresciuta negli ultimi anni.
Nella sentenza, redatta dalla giudice Maria Acierno, si sottolinea che infatti, attualmente, in quattordici Stati (Belgio, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo, Francia, Lussemburgo, Regno Unito, Islanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, Irlanda, Malta, Austria) è consentita l’adozione alle coppie dello stesso sesso, mentre in Germania è possibile l’adozione del figlio del partner, così come in Croazia, Estonia e Slovenia, ma non l’adozione tout court.
‘E’ una vittoria per i nostri figli e le nostre figlie ed è solo merito nostro esserci affidati ai giudici a fronte di una politica incapace di legiferare nell’interesse dei minori, una politica incapace di approvare una legge sulle unioni civili che riconoscesse un minimo di diritti alle nostre famiglie’, dice Marilena Grassadonia, presidente della Famiglie Arcobaleno, nel commentare la decisione della Cassazione sulla stepchild adoption. Questo, aggiunge, è per noi un giorno di emozione pura e felicità incontenibile per un risultato che abbiamo raggiunto solo grazie a noi: alle nostre battaglie e alla nostra determinazione.
E’ un caso inedito, spiega l’avvocato Titti Carrano legale della coppia insieme alle colleghe Silvia Menichetti e Cecilia Adorni Bracces: ‘Oggi è stato riconosciuto il diritto a ‘essere figlia’ ad una minore ed ad essere ‘genitori’ ad una coppia di donne. Si tratta di una sentenza importante perché apre la strada a tante coppie omosessuali. Con questa decisione è stato riconosciuto il rapporto consolidato tra il minore e la madre adottiva: viene riconosciuta l’adozione di una bambina da parte della compagna attuale della sua madre biologica’.