E’ prevista per oggi la riunione straordinaria dei leader del G20 sull’Afghanistan voluta dal presidente del consiglio italiano, Mario Draghi. Tre saranno i temi chiave in agenda: il sostegno umanitario, la lotta al terrorismo e la garanzia della libertà di movimento sia all’interno che all’esterno dei confini dell’Afghanistan per tutti i soggetti, dai locali agli operatori stranieri delle ong. E poi “la condizione femminile”, già definita dal premier italiano come “una priorità”. La sfida sarà quella di convincere i mullah a garantire i diritti delle donne, dal pieno ritorno in scuole e luoghi di lavoro al riconoscimento del loro ruolo nella vita politica
I lavori inizieranno alle 13, ora italiana, in modalità virtuale. Al termine del vertice, il premier terrà una conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.
La riunione in videoconferenza si tiene all’indomani della conclusione dei colloqui a Doha tra Stati Uniti e Talebani, i primi dall’ingresso degli studenti coranici a Kabul il 15 agosto scorso. Il premier italiano, dopo una serie di contatti telefonici con tutti i principali leader mondiali coinvolti, da Joe Biden a Vladimir Putin, da Xi Jinping a Narendra Modi, è riuscito ad avere l’ok alla riunione, che mette intorno allo stesso tavolo gli Stati Uniti, Russia e Cina: i primi finiti sul banco degli imputati per il caos del ritiro da Kabul e preoccupati per la sicurezza internazionale, i secondi desiderosi di intraprendere rapporti commerciali per estendere il loro dominio su quest’area geografica.
Al G20 non saranno presenti il presidente russo ed il presidente cinese sostituiti dai rispettivi ministri degli esteri. Il summit sarà allargato a Paesi Bassi, Spagna, Singapore e Qatar, oltre che a diverse organizzazioni internazionali, tra cui Nazioni Unite, Banca mondiale e Fondo monetario internazionale, per cercare il massimo coinvolgimento possibile. L’Ue sarà rappresentata da Charles Michel e Ursula von der Leyen.
Da palazzo Chigi sottolineano come l’appuntamento di oggi, che anticipa il G20 di Roma in presenza del 30-31 ottobre, serva a sfruttare tutto il potenziale del G20 per una convergenza quanto più ampia possibile sulle questioni chiave. Il proposito è quello di fare pressione sui talebani per tagliare i ponti con i gruppi terroristici e migliorare l’assistenza umanitaria a tutela dei più fragili, tra cui donne e minori, conferendo un ruolo di guida all’Onu. E sempre attraverso le Nazioni Unite sostenere i Paesi vicini all’Afghanistan nell’accoglienza dei profughi.