Arrivano oggi in Consiglio dei ministri misure di depenalizzazione che riguardano la cannabis e che passano da illecito penale ad illecito amministrativo. Esclusivamente, sia chiaro, per le violazioni delle regole compiute da soggetti autorizzati alla coltivazione della cannabis per uso terapeutico. Per ora, quindi, fuori da questo quadro coltivare cannabis in grandi quantità resterà reato. In Parlamento esiste una proposta di legge, promossa dall’Intergruppo parlamentare in materia, per la depenalizzazione di modico uso della cannabis a scopo ricreativo. Nel dettaglio la proposta di legge prevede che i maggiorenni potranno detenere una modica quantità di cannabis per uso ricreativo con 15 grammi a casa, 5 grammi fuori casa. Divieto assoluto invece per i minorenni. La marijuana si potrà coltivare a casa (fino a un massimo di 5 piante), ma il raccolto non potrà essere venduto. Arrivano i Cannabis social club ed agli over 18 residenti in Italia sarà consentita la coltivazione in forma associata in enti senza fini di lucro (fino a 50 membri). Regole precise anche per quanto riguarda la vendita. Previa autorizzazione si potrà coltivarla e lavorarla e la vendita al dettaglio avverrà in negozi dedicati, forniti di licenza dei Monopoli. Vietate invece importazione ed esportazione. Il progetto di legge consente l’auto-coltivazione per fini terapeutici e saranno più semplici le modalità di consegna, prescrizione e dispensazione dei farmaci a base di cannabis. Rimangono i divieti di fumo nei luoghi pubblici (compresi i parchi) e di guida se in stato di alterazione.
I proventi dalla legalizzazione saranno destinati per il 5% al finanziamento dei progetti del Fondo nazionale per la lotta alla droga. Il provvedimento, all’esame del Cdm, rientra in un pacchetto più ampio di depenalizzazioni all’esame del Cdm e che riguarda, tra l’altro, atti osceni, noleggio di materiale coperto da copyright ma anche la guida senza patente. Per quanto riguarda la guida senza patente la prima volta che si è pizzicati, non sarà più reato. Oggi la sanzione prevista dal codice della strada va da 2.257 a 9.032 euro, ma la deve comminare un giudice dopo un processo. E spesso va tutto in fumo causa prescrizione. Con le nuove regole, invece, per chi guida con la patente non in regola scatterebbero subito fermo e confisca amministrativa del mezzo, e una multa ben più salata che va da 5mila a 30mila euro. Resta inoltre la sanzione penale in caso di recidiva. L’idea di fondo, quindi, è che il rischio di pagare somme molto più alte sia un deterrente più efficace del tribunale. E questa è la filosofia di tutto il pacchetto normativo, che punta a decongestionare i palazzi di giustizia, evitando vi finiscano procedimenti su condotte di scarso rilievo, con costi per Stato e pochi benefici.
Cocis