Al Lingotto di Torino l’ex premier sfida i Cinque Stelle

Al Lingotto di Torino la seconda giornata di lavori dell’assemblea nazionale degli amministratori locali Pd, ‘Energia locale per amministrare il futuro’.

Non puoi gridare onestà e alla prova dei fatti dimostrarsi incapace di risolvere i problemi, ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi nel suo intervento all’assemblea citando gli esempi di quanto fatto da M5s a Roma e Torino:  ‘Benedetto Croce diceva che governo onesto è quello capace. E allora l’incompetenza è il nostro avversario alle elezioni politiche 2018. Ci sono 50 giorni per andare a vincere e voglio che il Pd si metta in campo senza paura’.

L’INTERVENTO DI MATTEO RENZI

 

Per mesi e mesi si è parlato del buon governo dei Cinque stelle,   ha detto Renzi  a Torino,  ma per prima cosa hanno tagliato sulla cultura. Noi non vogliamo fare polemica ma mostrare una diversità. Noi siamo gli amministratori che non falsificano i bilanci, non mettono cinque milioni in più a penna. E nella nostra città i revisori dei conti non si dimettono. Non possiamo stare sempre sulla difensiva facendo raccontare che sprechiamo i soldi pubblici, perché non è così. Se con me si fossero dimessi i revisori dei conti, ci avrebbero portato via.

Il centrodestra si presenta come un’alleanza solida ma è l’alleanza dello spread. Sono stati loro il governo dello spread, noi siamo dovuti intervenire per far ripartire il Paese.

Se guardate i giornali gli editorialisti hanno già votato e i titolisti già deciso, ha aggiunto Renzi al Lingotto: ‘Hanno letto i sondaggi e detto che ha vinto il centrodestra: si sono dimenticati di leggere la legge elettorale che per due terzi premia non le coalizioni ma il primo partito. La sfida per il primo posto alle elezioni non è tra Berlusconi e Salvini ma tra Pd e M5s. Lo dico ai moderati: l’alternativa al Pd non è il centrodestra ma il M5s’.

E’ una partita di squadra: ‘Ecco perché non è importante qual è il nome che va a palazzo Chigi ma che sia del Pd. E non per il Pd, ma per l’Italia’.

Dice Paolo Gentiloni al Lingotto: ‘Noi siamo la sinistra di governo. Il Pd è la sinistra di governo, il perno di una coalizione di centrosinistra che si ripropone per guidare il Paese, non ce n’è un altro. Siamo credibili perché siamo la sinistra di governo’.

Abbiamo fatto un lavoro straordinario di attuazione del pacchetto di riforme realizzato da Matteo. Stando a Chigi mi sono reso conto di quanto abbia prodotto il governo Renzi in materia di riforme perché noi abbiamo dedicato all’attuazione almeno un terzo dell’attività di governo.

IL PRIMO GIORNO DELL’ASSEMBLEA

 

Nel programma di governo del Pd  ci saranno gli obiettivi di conti in ordine e una strada per ridurre il debito pubblico. Non sarà una proposta che affascina ma un obiettivo senza il quale non mettiamo in sicurezza l’economia. Il Pd si deve permettere di averlo tra i suoi obiettivi.

Bisogna restituire fiducia nell’ Europa. Non dobbiamo avere paura di essere di fronte a forze politiche che sono più o meno antieuropeiste a giorni alterni. Siamo convintamente europeisti. Sappiamo cosa l’Europa ci può dare nei prossimi 30-40 anni. In Europa le campagne elettorali si vincono o si perdono anche su questo discrimine: noi siamo quelli che credono nell’Unione europea. Poi ci sono cose da correggere e le correggeremo ma il discrimine deve essere molto chiaro.

 

 

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