Un progetto per arginare i contagi e garantire la dovuta assistenza ai bambini. Così l’idea del Policlinico di Napoli di fare ambulatorio a distanza, in sette mesi ha raggiunto quasi duemila pazienti visitati. Sono i numeri quanto mai significativi del progetto di Telemedicina Pediatrica messo in campo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus dall’Ambulatorio di Pediatria Generale e Specialistica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli diretto da Roberto Berni Canani.
Neuropsichiatria, endocrinologia, gastroenterologia, allergologia e immunonutrizione sono stati i primi settori in cui è stato possibile realizzare tecnicamente le visite in telemedicina garantendo nel contempo l’assistenza in presenza, con tutte le misure di sicurezza del caso, in tutte le altre occasioni necessarie, come quelle relative a patologie di ambito cardiologico o di chirurgia pediatrica.
La grande opportunità aggiuntiva della telemedicina – evidenzia la pediatra Linda Cosenza – è proprio la possibilità di abbattere le distanze raggiungendo chi ha bisogno di assistenza sanitaria ovunque si trovi. E così tra i primi 1900 pazienti ‘virtuali’ dell’ambulatorio, c’è stato anche un 2% di bambini di altre regioni italiane, dalla Calabria al Friuli Venezia Giulia a testimonianza che, in presenza di servizi sanitari di eccellenza, la ‘migrazione’ non è unidirezionale dal Sud al Nord.
La completa digitalizzazione dei sistemi di prenotazione ha consentito di prenotare le visite con un’attesa massima di 7 giorni. Tutto avviene, infatti, in modo telematico, compreso il pagamento del ticket sanitario per quei soggetti privi di esenzione.
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