Al Salone del libro di Torino, attivisti pro-utero in affitto, impediscono al ministro Roccella di parlare

Come noto al Salone del libro di Torino ci sono state  le contestazioni violente di un manipolo di facinorosi attivisti pro utero in affitto e sedicenti ambientalisti, tanto da fare intervenire  la Digos che, cautelativamente, ha scortato la Roccella in un ufficio al quale non si può accedere, bloccandone per sicurezza l’ingresso. ‘Venti attivisti del movimento ambientalista Extiction Rebellion e del collettivo femminista ‘Non Una di meno’, sono stati riconosciuti e denunciati dalla Digos di Torino’. L’accusa è di «violenza privata per la contestazione che ha bloccato la presentazione del libro del ministro al Salone di Torino. Si tratta di tutti i componenti del gruppo che ha contestato e impedito alla Roccella di tenere il suo incontro all’Arena Piemonte».

Un luogo di confronto democratico e di discussione culturale e politica, presidiato da attivisti intolleranti e insultanti, si trasforma in un presidio di sopraffazione in cui chi più urla mette assai anti-democraticamente a tacere dialogo e confronto. Un delirio in cui, nelle difficoltà, il ministro Roccella è riuscita comunque a impartire una lezione di stile, con tanto di richiami all’educazione civica e alla libertà di espressione, asserendo a commiato in corso: «Per motivi di democrazia a voi sconosciuti lascio il palco». Lo lascio – ha poi aggiunto – ai ragazzi di casa Ugi (Unione genitori italiani contro il tumore dei bambini). E a chi vuole parlare di problemi che spero vogliate ascoltare».

Il direttore della rassegna – lo scrittore Nicola Lagioia – come riporta tra gli altri il sito di Rainews, «non avrebbe secondo alcuni bloccato in modo risoluto la protesta». Anzi con il suo comportamento «avrebbe legittimato i manifestanti».

‘Di fronte a un’aggressione subita e al mio invito al dialogo rivolto ai contestatori – ha chiosato la Roccella – il direttore del Salone non solo non trova il modo di dire che è poco democratico impedire agli altri di parlare. Ma addirittura attacca coloro ai quali è stato impedito di esprimersi. No comment…’.

«Quanto accaduto al Salone del Libro di Torino è inaccettabile, e fuori da ogni logica democratica», dichiara il premier sulla vergognosa vicenda delle contestazioni inscenate ieri da manifestanti pro-aborto e maternità surrogata, che a suon di urla e slogan propagandistici hanno impedito al ministro Roccella di parlare. «Altrettanto inaccettabile – prosegue la Meloni – è l’operazione dei soliti noti di capovolgere i fatti. Distorcendo la realtà e giustificando il tentativo di impedire a un ministro della Repubblica di esprimere le proprie opinioni. Come al solito chi pretende di darci lezioni di democrazia non ne conosce le regole basilari».

Sì, perché oltre allo scempio inferto a un ministro, e a quella che avrebbe dovuto essere un’occasione istituzionale di dialogo e confronto democratico su temi all’ordine del giorno dell’agenda politica e culturale del Paese,  a Torino – dove è andata in scena l’ennesima sceneggiata violenta di un manipolo di facinorosi che con arroganza hanno impedito a suon di urla e strepiti a un ministro di esprimersi – si è consumata nelle ore successive alla protesta anche l’ennesima farsa della sinistra parlamentare e dei suoi esponenti culturali, ispirazione e faro degli attivisti in azione. Una sinistra platealmente schierata con la sopraffazione di contestatori livorosi, che ha negato alla titolare del dicastero della Famiglia la solidarietà dovuta per quanto accaduto. Arrivando al punto di rivendicare la legittimità della protesta dei manifestanti, poi fermati a decine. Una solidarietà che, finora, dalla Schlein a Saviano, la sinistra politica e culturale non ha ritenuto di dover concedere al ministro insultato e messo a tacere. Trasformando la kermesse di Torino in una zona off limits alla libera circolazione delle idee e un’opportunità di confronto in un campo minato dall’odio e dall’intolleranza. Le violenze del Salone del libro svelano che «chi pretende di darci lezioni non ne conosce le regole basilari»

Una verità che il menefreghismo con cui i vertici del Salone del libro hanno accolto la cacciata di un ospite – che, come ha sottolineato il presidente del Consiglio nel suo commento, per di più è un ministro della Repubblica –. E che le mancate attestazioni di solidarietà degli esponenti dem alla Roccella, che ha dovuto lasciare il palco scortata dalla Digos, hanno inequivocabilmente attestato…

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