Durante il gala Buon Compleanno Maestro (DOMENICA 22 DICEMBRE) saranno il Sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro e la Presidente della Fondazione Festival Pucciniano Maria Laura Simonetti a consegnare il Premio Puccini, giunto quest’anno alla sua 48.a edizione e sin dall’inizio ha una peculiare destinazione: la voce femminile alla quale Giacomo Puccini si è ispirato con predilezione.
Il premio consiste in una statuetta dorata che riproduce l’immagine immediatamente riconoscibile di Giacomo Puccini – col cappello a larghe tese un po’inclinato, il bavero del cappotto alzato e un’immancabile sigaretta stretta in un angolo delle labbra – come lo raffigura Paolo Trubetzkoy nella statua che dal 1949 è situata sul piazzale di Torre del Lago, davanti alla Villa del Maestro. Ad inaugurare l’albo d’oro del Premio è stata Rosetta Pampanini, protagonista nel 1930 e 1931 delle due prime stagioni pucciniane a Torre del Lago, per proseguire negli anni con la consegna del Premio ai più grandi personaggi della lirica internazionale tra cui, solo per citarne alcuni, Renata Tebaldi, Maria Callas (alla memoria), Raina Kabaivanska, Birgit Nilsson, Maria Guleghina, Angela Gheorghiu, Katia Ricciarelli e tanti altri.
L’ambito riconoscimento sarà consegnato al soprano abruzzese Donata D’annunzio Lombardi, artista di spicco nel panorama dell’attuale scena lirica, la cui tecnica e musicalità, fanno di lei, oggi, una delle più valide incarnazioni delle eroine pucciniane. Grazie alla ricerca interpretativa che ha caratterizzato il suo percorso artistico, Donata D’Annunzio Lombardi ha formato nel corso della sua carriera una galleria di personaggi che oltre a Musetta, affrontata agli esordi della carriera per oltre centocinquanta serate, è andata a raffigurare l’effigie di una dolente e appassionata Liù, di una intensa Mimì, di una elegantissima Magda, di una raffinata Butterfly che ha interpretato in oltre 80 recite. Nell’ultimo periodo della sua carriera poi il repertorio di Donata D’Annunzio Lombardi si è arricchito di una straordinaria Manon, di una Suor Angelica dolcissima e tragica insieme, fino ad un’intensa Tosca, nei cui tratti si possono riconoscere anche quelli delle più grandi interpreti di ogni tempo.