Al Teatro Vascello di Roma in scena Scannasurice fino al 25 ottobre

Al Teatro Vascello va in scena fino al 25 ottobre Scannasurice di Enzo Moscato per la regia di Carlo Cerciello con Imma Villa.

Il testo, scritto nel 1982 dal drammaturgo napoletano, è la seconda opera andata in scena dopo Carcioffola del 1980, ma non per questo “opera giovale”.

Scannasurice, ammazza topi, è un monologo apprezzatissimo e apprezzabilissimo che tributa a Moscato il posto di rilievo che occupa nel nuova drammaturgia partenopea.

Siamo a Napoli, dopo il terremoto del 1980 e siamo invitati a scendere negli inferi della città, accompagnati da un femminiello, interpretato da Imma Villa con stranianiante e riuscita doppia ambiguità di genere .

Batte per strada e lo racconta da dentro la casa in cui vive e da cui si affaccia per guardare e guardarci, per scambiare chiacchere con il ragazzo che vorrebbe sedurre e per ammaliarci con le sue storie antiche di cianuro, spiritelli e fatine sempre in bilico anch’esse tra il buono ed il cattivo.

E poi accenna al canto e sciorina vecchie filastrocche e storie in un dialetto stretto che assurge a lingua. Non è teatro regionale e vernacolare, è un testo contemporaneo diretto a tutti, anche a coloro che non sono campani. L’autore dava per scontato che molte cose non si sarebbero comprese immediatamente: chi non è napoletano potrà non cogliere ogni parola, ma sarà affascinato e portato dentro ad una comunicazione fatta di gesti precisi e studiati nel minimo dettaglio che aiuteranno alla comprenione anche il bolzanino.

Imma Villa è maga di affabulazione: il pubblico assiste ad una recitazione ipnotica, sostenuta esclusivamente dalla mimica.

La scena di Roberto Crea è una trovata fantastica, una struttura da cui una atletica Imma Villa entra ed esce come un fantasma, da loculi che, più che il bianco cimiteriale, ricordano le strutture di abitazioni napoletane distrutte sia quelle del centro storico sia quelle di cemento della periferia.

La regia articolata e precisa ha la firma di Carlo Cerciello a cui il pubblico plaude con forza,  omaggiando la Villa con fiori.

Barbara Lalle

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