Mostre, installazioni, conferenze, allestimenti, collezioni e molto altro contrassegnano la quarta edizione di I-design, curata da Daniela Brignone, che quest’anno presenta due direttrici, un percorso attraverso il design storico e uno per il contemporaneo. A partire da domani e fino al 18 ottobre, Palermo si trasformerà nella capitale del design, con tantissime iniziative dedicate alla valorizzazione del disegno industriale internazionale, nonché delle aziende e dei designer che stanno facendo grande l’Italia. Il via alla manifestazione nella sede liberty del Centro culturale Biotos con l’inaugurazione di tre mostre: “Designer e aziende”, “Fatti per vedere… e farsi guardare” e “New Home Design Trends”. Una parte di “Designer e aziende” è dedicata agli oggetti legati al design della moda. Tra questi, quelli realizzati da Scocca Papillon, originalissimi cravattini creati dal recupero di stoffe vintage e da campionari di tessuti e tappezzerie; esposte anche le sciarpe preziose dai colori contrastanti di Ricchezza Falcone, spesso usate nella messa in scena di spettacoli ed opere teatrali e in pellicole cinematografiche. I designer presenteranno anche la collezione di lampade Spacetime in tondino metallico e il set da tavola Infobite, legato alle tematiche dell’Expo 2015. Tra i mobili presentati, la produzione dell’eclettico Ino Piazza Studio che realizza insoliti accostamenti di materiali, come il legno e il cartone pressato; o i mobili contenitori di Salvatore Giglio, in bambù e legni policromi; il tavolino Trinacria, che esprime un profondo legame con la Sicilia, prodotto da Giovanni Cardinale; le lampade bijoux indossabili Golden Lightness di Emanuela Pinto, esito di una tesi di diploma seguita dal professore Ivan Agnello all’interno del Corso di Progettazione della moda presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo; i nuovi materiali e le nuove forme dell’azienda Santangelo Design impiegati per realizzare un arredo bagno raffinato in pietralite, un composto di materiali naturali (allumina) legati da speciali polimeri; il massiccio mobile architettura di Roberta Canestro; la collezione di lampade Penelope rivestite a maglia e l’installazione Magnolioide(A)s che rievoca le radici di un ficus, progettati da Leonardo Scurti; i Vasi d’appendere in maiolica di Salvo Scherma, in arte Toscher, e le mattonelle dal sapore moresco; i giochi di luce protagonisti nelle lampade di Giuseppe Coppolino, realizzate in legno; il simpatico salvadanaio Obolo, colorato e originale, presentato da Paolo Costa e Daniela Monachello; l’originale seduta Re-salio, ricca di simbolismi, di Rosa Vetrano; le coloratissime lampade di Luca Mannino; le sculture domestiche di Pierpaolo Monaco, interamente realizzate a mano; le produzioni dei designer Gino Casavecchia, Carla Chinnici e Luigi Di Gangi. Accanto a questi, gli oggetti per la casa, in mostra anche mobili e accessori tra cui il divertente e innovativo frantoio casalingo RevOILution, progettato dai designer Francesco Buzzo e Serena Lambertoni, che consentirà di preparare in casa l’olio di oliva. Tra gli oggetti di arredo esposti, anche i meravigliosi tappeti e i kilim in lana neozelandese, creati della designer italo-australiana Mariella Ienna e realizzati in India. ‘Fatti per vedere… e farsi guardare’ è il titolo della mostra che presenta occhiali da sole, tutti prototipi completi di custodia, progettati dagli studenti del Laboratorio di disegno industriale I, Corso di Laurea in Disegno Industriale dell’Università di Palermo, tenuto da Angelo Pantina con la collaborazione di Angelo Dolcemascolo, realizzati dal laboratorio PradLab; e le creazioni preziose di Maricetta Megna e Fabiola Nicoletti: una riscoperta di antiche tecniche pittoriche e artigianali per la realizzazione di gioielli realizzati a mano, vere e proprie opere d’arte. All’interno della stessa sede trova collocazione la mostra ‘New Home Design Trends’, una selezione di prototipi di arredo trasformabile, realizzati dagli studenti del Corso di Studi in Disegno Industriale di Palermo all’interno del Laboratorio di Disegno Industriale tenuto da Benedetto Inzerillo.