Il 6 luglio 2020 è il giorno del Btp Futura. Il titolo dedicato al ripianamento delle spese legate alla pandemia prende il via e verrà emesso a 100 e per i primi quattro anni si pagherà una cedola dell’1,15%. I tassi minimi garantiti che vanno dal quinto al settimo e dall’ottavo al decimo, come riporta il ‘Corriere della Sera’, sono pari a 1,30% e 1,45%. Si tratta di percentuali destinati ad alzarsi in caso di un netto miglioramento delle condizioni del mercato. Il decennale In questo momento il Btp Futura a scadenza rende in media tra l’1,25% e l’1,28% lordo. Una differenza minima con il decennale classico che alla chiusura di venerdì 3 luglio dei mercati valeva circa l’1,2%. C’è anche la possibilità di acquistare il titolo pensando alle tasse più basse. In questo caso il rendimento finale dovrebbe essere molto simile a quello classico con un quid più rappresentato dal premio. Si tratta, comunque, di una scommessa da vincere da parte del Governo per cercare di rilanciare l’economia dopo la pandemia che ha creato sicuramente delle grandi difficoltà non solo a livello sociale.
L’Italia non sta attraversando un momento brillante dal punto di vista economico. Il debito a dieci anni viaggia al doppio rispetto a quello americano e al tripli rispetto a quello di Spagna e Portogallo. Insomma, una situazione non rosea che ha portato il Tesoro a rivolgerli alle famiglie per cercare di rilanciare il Paese. Il Btp Italia è stata una scommessa vinta da parte del Governo che ora spera di portare con Futura altri italiani ad acquistare titoli con la consapevolezza che si tratta di una tempistica che comporta opportunità e rischi visto che stiamo parlando di dieci e non di cinque anni.