“Referendum sulla cittadinanza, un passo verso un’Italia più inclusiva e giusta”. Con questo convincimeto, è ufficialmente iniziata la raccolta firme per il referendum che chiede di modificare la legge sulla cittadinanza italiana, riducendo da 10 a 5 anni la durata minima di residenza legale ininterrotta necessaria per richiedere la cittadinanza italiana. L’annuncio della richiesta referendaria è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dopo il deposito avvenuto lo scorso 4 settembre presso la Corte di Cassazione. C’è anche un link per firmare online.
A promuovere il referendum abrogativo, volto a semplificare l’accesso alla cittadinanza, sono state numerose organizzazioni della società civile e partiti politici, tra cui Più Europa, Possibile, il Partito Socialista, i Radicali Italiani e Rifondazione Comunista. Tra le associazioni spiccano Italiani senza Cittadinanza, Conngi, Idem Network, oltre a realtà come Libera, Gruppo Abele, A Buon Diritto e Società della Ragione.
“La legge sulla cittadinanza non è più adeguata alla realtà sociale del nostro Paese. – dichiara Palmira Mancuso, coordinatrice regionale di Più Europa – Richiedere dieci anni di residenza per ottenere la cittadinanza italiana significa ignorare le vite di tantissime persone che vivono, lavorano e contribuiscono allo sviluppo del nostro Paese. Con questo referendum vogliamo dare una risposta concreta alle esigenze di migliaia di cittadini che sono italiani di fatto, ma non ancora di diritto. È un primo passo necessario per favorire l’inclusione e per riconoscere i diritti di chi vive stabilmente in Italia”.
Il quesito referendario
Il quesito referendario, che sarà al centro della campagna per raccogliere le 500.000 firme necessarie, recita:
“Volete voi abrogare l’art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza?”
Ha partecipato al tavolo tecnico per l’elaborazione dell’iniziativa referendaria l’avvocata messinese Letizia Valentina Lo Giudice, componente della segreteria e responsabile giustizia di Più Europa.
La raccolta firme per questo referendum rappresenta un passo significativo verso una riforma tanto attesa, che mira a rendere il nostro sistema di cittadinanza più equo e inclusivo. Più Europa invita tutti i cittadini a sostenere questa battaglia, fondamentale per il futuro del Paese e per una vera integrazione.