Alain Delon, attore simbolo del nostro cinema, uno tra gli uomini più belli e affascinanti del mondo, che nella sua carriera ha fatto innamorare intere generazioni di donne, ha scelto di morire esattamente come ha vissuto: come (e quando) vuole lui. Ricorrendo, quando sarà, all’eutanasia.
Ribelle e “indisciplinato” da sempre, da quando bambino doveva cambiare continuamente scuola a causa dei brutti voti, da quando fu congedato dalla marina francese dopo aver totalizzato ben 11 mesi complessivi di prigione per indisciplina, anche a 86 anni vuole decidere lui della sua morte, ricorrendo al suicidio assistito, in Svizzera, dover risiede ed è legale, con l’aiuto del figlio Anthony.
“Mio padre ha scelto l’eutanasia. E sarò io ad aiutarlo”. A rivelarlo, è stato lo stesso primogenito di Alain, nato nel 1964 dall’amore con l’attrice Natahaly Delon (nata Francine Canovas) che ha raccontato nel corso di una intervista alla radio francese RTL, come il padre gli avrebbe chiesto di promettergli di accompagnarlo fino alla fine, se dovesse decidere di morire.
“Ha il diritto di andarsene tranquillamente” ha commentato Anthony, e mi ha chiesto di “organizzargli” il momento in cui sceglierà di andarsene. E il figlio ha accettato, come ha anche raccontato nell’autobiografia Entre chien et loup (Tra il cane e il lupo), in cui racconta della sua infanzia “movimentata” e del suo rapporto non sempre facile col celebre padre.
In una delle sue ultime interviste a Paris Match, Alain aveva detto di essere pronto a morire, senza rammarichi: “La vita non mi dà più molto. Ho conosciuto tutto, ho visto tutto. Ma soprattutto, odio questa epoca, la rigetto. Ci sono degli esseri che odio. Tutto è falso, tutto è distorto, non c’è rispetto, niente più parole d’onore. Conta solo il denaro. So che lascerò questo mondo senza rimpianti”