Fatto sta che guardare per ben quattro ore gente – anche titolata e qualificata – che parla, significa fare i conti anche col nulla cosmico che accompagna questi format televisivi, privi di originalità e spinti dall’inerzia della polemica sempre e comunque e ad ogni costo. Un po’ come è accaduto nell’ultima puntata di ‘DiMartedì’.
Il giornalista Alessandro Sallusti, infatti, ha mal digerito alcune posizioni dell’ex grillino di punta, Alessandro Di Battista, che pare aver dimenticato il modus operandi del Movimento 5 stelle. Ne è nato tutto uno scontro fatto di dissing e ripicche, frutto della nostalgia delle elementari conclusesi per entrambi ormai tantissimo tempo fa, almeno sulla carta.
Sempre in questi giorni è nata una strana caccia alle streghe legata proprio alla guerra in Ucraina. Il Corriere della sera, infatti, ha intrapreso una personalissima crociata contro le personalità filoputiniane del paese, sbattendo nomi, cognomi e volti in prima pagina. Insomma, tutto quello che di deontologicamente sbagliato poteva essere fatto è stato fatto.
Senza certezze, avanzare ed azzardare ipotesi simili significa solo voler arrivare alla pancia del lettore, nel tentativo di ammaliarlo, tramite una contorta e malsana fidelizzazione, tema caro ai giornali a causa della crisi ormai decennale del settore. Tra i sedicenti filoputiniani compare, però, proprio l’ex leader dei 5 Stelle, Alessandro Di Battista, a capo del presunto movimento Pro-Putin. Sono accuse queste – ma potremmo definirle anche diffamazioni – che Di Battista fa bene non solo a rigettare, ma anche a non accettare.
“Se i servizi indagano su giornalisti, intellettuali, considerati filoputiniani, io mi indigno come cittadino perché è una vergogna da stato non liberale. Attenzione perché esistono giornalisti in carcere anche in Occidente come Assange”, commenta Di Battista visibilmente irritato. Il direttore di ‘Libero’ Alessandro Sallusti però a quel punto decide di prendere la parola: “Facevi le liste di proscrizione e vieni a fare i dossier, ma vergognati”, commenta secco, ricordando all’ex grillino come ogni settimana i giornalisti non graditi al Movimento venissero messi alla berlina proprio sul sito di Beppe Grillo.
Insomma, finché si è dall’altro lato della barricata, tutto sembra essere giusto e corretto, perché funzionale a qualcosa di molto più grande ed importante. Ora però che il vento è cambiato, Dibba è il primo ad indignarsi, spostando però poi incredibilmente la discussione su chi – secondo lui – sia davvero filoputiniano: Silvio Berlusconi. Insomma, siamo di fronte ad un corto circuito. Non è più importante comportarsi bene, ma essere mediaticamente puliti, anche a costo di comportarsi proprio come chi si critica aspramente.
L’ex grillino prova a dibattere, ricucendo quei fatti ad atti di “denuncia delle menzogne dei giornalisti”, per poi attaccare frontalmente il direttore di Libero. “Perché non hai le palle di scandalizzarti con Berlusconi” per quello che ha detto su Berlusconi sulle ragioni di Putin? “Definiscilo putiniano d’Italia”, dice l’ex grillino. Sallusti però replica: “Non ho paura e non ho condiviso quello che ha detto Berlusconi. Sei tu che hai paura. Io non ho paura di te: tu mi fai ridere”.
La reazione del giornalista è stata scatenata dalle parole che l’ex esponente del Movimento 5 Stelle gli ha rivolto durante il suo intervento nel programma: «Anziché indignarsi perché i servizi segreti indagano sul pensiero di alcuni soggetti, tra cui un parlamentare, sbatte il mostro in prima pagina come ha fatto il Corriere della Sera, con foto segnaletiche. È una vergogna, mi auguro che il direttore del Corriere Luciano Fontana dia spiegazioni, in primis ai suoi lettori». Nei giorni scorsi il Corriere della Sera aveva, infatti, pubblicato una lista di nomi di persone che erano state definite propagandiste filo-russe. In seguito a quell’articolo, stando a quanto riportato, il Copasir starebbe avviando una indagine che prende in considerazione anche tutto ciò che queste persone hanno scritto sui social network, le loro presenze in televisione e quelle sui giornali.
«Io ero sempre nei primi dieci – ha detto Sallusti attaccando l’ex pentastellato – per cui lezioni di libertà e di opinione da Di Battista anche no. Sono stato per mesi nella lista di proscrizione del M5S, per favore». La replica di Di Battista ha poi fatto raggiungere l’apice della discussione: «Quando il M5S pubblicava sul blog, – ha dichiarato- un giornale privato online, semplicemente una parte delle menzogne dei giornalisti, di certo non erano coinvolti i servizi segreti. Sallusti dice che il contenuto lo condivide e allora gli chiedo perché non ha il coraggio e le palle, visto che utilizza spesso linguaggi coloriti, di scandalizzarsi con Silvio Berlusconi e i suoi discorsi sull’Europa e la Russia di Putin. Paura vero Sallusti?».
Sallusti, come detto, però replica: “Non ho paura e non ho condiviso quello che ha detto Berlusconi. Sei tu che hai paura. Io non ho paura di te: tu mi fai ridere”.