Alex Zanardi: le condizioni a 10 mesi dall’incidente in handbike

Il 19 giugno 2020 è nato, per la terza volta, Alex Zanardi: l’uomo che non si arrende, il pilota sopravvissuto a uno degli incidenti in gara più devastanti della storia dell’automobilismo, il campione che ha vissuto secondo la regola dei 5 secondi e si è fatto egli stesso regola e fonte di ispirazione. Per quanti hanno subito il medesimo dolore e per quanti sono accanto a chi lo ha provato, il suo sconforto e la sua tenacia. Come ha ricordato la campionessa Claudia Cretti tornata in bici (e a vincere) anche grazie al suo esempio. “Direi che il mio motto adesso è ‘fai il meglio che puoi, con quello che hai’, che assomiglia molto a quello che ha sempre detto Alex Zanardi“, ha detto la Cretti, vittima di un  incidente al Giro gravissimo e oggi di nuovo in sella.

Oggi Alex è a Padova, vicino ai suoi cari che mantengono stretto riserbo sui suoi progressi, lenti ma presenti a distanza ormai da quel terribile incidente. In quella giornata di 10 mesi fa, che sarebbe dovuta essere di festa dopo il primo lockdown, Alex Zanardi  era sulla sua handbike per gareggiare e attraversare l’Italia con un progetto nel cuore e nelle ruote. Obiettivo 3 sarebbe dovuta essere una staffetta di reazione, di significati, invece si è tramutata in una tragedia da cui, ancora una volta, imparare il grande attaccamento alla vita di Zanardi.

Zanardi si trovava a San Quirico d’Orcia (in Toscana), durante una delle tappe, quando perse il controllo della sua handbike in una curva schiantandosi contro un camion che procedeva in direzione opposta sulla statale che non era chiusa al traffico se non nella direzione della staffetta. Il pilota e campione paralimpico fu soccorsa immediatamente dalla moglie Daniela   e trasferito al nosocomio di Siena “Le Scotte” in elisoccorso. Aveva le ossa del cranio e del viso frantumate, letteralmente. Ma non si è mai arreso.

A Siena, Zanardi è stato ripetutamente operato e una volta stabilizzato venne deciso il trasferimento in Lombardia, nella clinica specializzata nella riabilitazione Villa Beretta  in provincia di Lecco. Alex lì rimase pochissimo, a causa di un peggioramento: portato al San Raffaele di Milano, è rimasto nel reparto di terapia intensiva a lungo ed è stato operato più volte. Un lungo percorso chirurgico, il suo per il gravissimo trauma cranico subito e dovuto all’impatto con la pedalina del camion e parallelo alla ricostruzione facciale.

Per volere della famiglia, la moglie Daniela e del figlio Niccolò che gli sono sempre stati accanto nella lotta per la vita intrapresa da quel giorno, Alex Zanardi è stato trasferito appena è stato possibile, in sicurezza, all’ospedale di Padova il 21 novembre scorso, dove è assistito nel lungo percorso di riabilitazione fisica e cognitiva.

La famiglia ha scelto la via della riservatezza e della discrezione, oggi che sembra meno drammatica la situazione che riguarda il campione paralimpico. E dopo le dichiarazioni raccolte da La Stampa, Daniela  ha aggiunto molto poco.

“Mi cercano in tanti per sapere come sta Alex”, ha detto nei giorni seguiti alle parole della dottoressa Federica Alemanno, che ha rivelato come l’ex pilota abbia ricominciato a comunicare con la famiglia.

A tale proposito, Daniela ha tenuto a chiarire che cosa si intenda per parlare:

“Lui fa delle cose, ma non sempre. Ci sono stati dei momenti in cui quelle cose effettivamente venivano fatte. Ci sono stati dei passi avanti, e ci sono stati dei passi indietro. Il suo è un percorso molto lungo”.

Altrettanto lungo è l’iter giudiziario, scattato inevitabilmente dopo il grave incidente e che vede quale indagato l’autista del camion contro cui si è scontrato Alex e che sta portando a una progressiva ricostruzione dei fatti attraverso anche le perizie depositate dai periti incaricati da procura e famiglia.

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