Il 19 giugno 2020, quando si usciva dal primo lockdown dell’era Covid-19, Alex Zanardi era pronto a sostenere un nuovo giorno e una nuova impresa che avrebbe dovuto sancire la rinascita, dopo l’isolamento sancito dalla prima ondata. “Questo è il giorno più bello della mia vita”, aveva detto prima dell’incidente che quel giorno cambiò – di nuovo – il senso del presente e della sua vita. E’ trascorso un anno esatto da quell’incidente che ha mutato, ancora, la prospettiva delle cose e ha messo in discussione quanto edificato negli anni seguiti al primo, gravissimo urto in pista. Zanardi, stavolta, era a bordo della sua handbike impegnato nella staffetta Obiettivo Tricolore quando su una statale, che non era chiusa al traffico, si schiantò accidentalmente contro la pedalina del camion che procedeva sulla corsia opposta, a Pienza in Toscana. Un incidente drammatico su cui la magistratura è chiamata a fare chiarezza: l’unico indagato rimane il camionista. Dopo l’ultima udienza, si attende la decisione del gip: la famiglia del pilota si è opposta, infatti, all’archiviazione.
La moglie Daniela rompe il silenzio: “Come sta Alex”
La moglie Daniela, intervistata da Bmw, ha rotto il silenzio dopo un lungo riserbo che ha deciso di interrompere il 1° luglio 2021, alla vigilia della partenza della seconda edizione di Obiettivo Tricolore:
“Le condizioni di Alex sono stabili, al momento si trova in una clinica per seguire un programma di riabilitazione guidato da medici, fisioterapisti, neurologi e logopedisti. Tutto questo per facilitare il suo recupero”, ha tenuto a dire. “Abbiamo ricevuto molti messaggi di affetto e supporto, colgo l’occasione per dire ‘grazie’, a nome di Alex, a tutti. La vicinanza degli amici, dei fan e di tutti gli addetti ai lavori del motorsport è stata davvero commovente”. “Dopo aver consultato i dottori, abbiamo ritenuto che questo fosse il momento appropriato per rilasciare delle comunicazioni sulle sue condizioni”, ha commentato.
“Il percorso successivo all’incidente non è stato semplice. Ha dovuto subire molti interventi di neurochirurgia e ci sono state diverse battute d’arresto. Adesso è in grado di seguire programmi di allenamento fisico e psichico. Può comunicare con noi, ma non è ancora in grado di parlare. A seguito del lungo coma, le corde vocali devono riprendere elasticità e sta seguendo delle terapie anche per questo. Possiede ancora una grande forza nelle braccia e si sta allenando intensamente con delle attrezzature specifiche”, ha spiegato Daniela. Non azzarda nulla, su quel che aspetta lei e suo marito: “Si tratta di un lungo percorso e una grande sfida. Non posso prevedere quando Alex possa tornare a casa”.
La seconda edizione di Obiettivo Tricolore
Quel progetto voluto da Zanardi è diventato un docufilm, che include anche le parole pronunciate da Alex alla vigilia dell’incidente di Pienza. A luglio la carovana di Obiettivo Tricolore attraverserà di nuovo l’Italia, così come avvenuto lo scorso anno quando arrivarono a Santa Maria di Leuca, con e nonostante l’incidente di Zanardi. Barbara Manni, una delle anime di Obiettivo 3 insieme a Pierino Dainese, team manager ha raccontato al Corriere le emozioni della vigilia di questa seconda edizione:
“Abbiamo la missione di far crescere e portare avanti il progetto voluto da Alex. La seconda edizione di questa grande staffetta assume un significato ancora più profondo, quello cioè di resistere e crescere. Quanto accaduto ad Alex non poteva e non doveva spegnere il percorso fatto fino a quel momento. Abbiamo cercato di farlo crescere ancora di più, arricchendolo con nuove iniziative e azioni ancora più forti. Sono certa che sapremo di nuovo emozionare l’Italia”.
Anche in questa 2021, Obiettivo Tricolore vanta tre differenti partenze: la prima a muoversi sarà la staffetta rossa domenica 4 luglio da La Villa, in Alto Adige, in concomitanza con la «Maratona dles Dolomites – Enel». Il giorno seguente è prevista la partenza della staffetta bianca da Lecco, mentre martedì 6 è previsto il turno di quella verde da Verrès, in Valle d’Aosta. I tre percorsi si uniranno domenica 11 luglio a Bologna, città natale di Zanardi.
Poi la carovana si dirigerà verso la Sicilia, dove toccherà Catania il 25 luglio: 54 tappe che toccheranno 18 regioni, compresa la Sardegna, percorse con handbike, biciclette e carrozzine da 67 atleti paralimpici e tanti amici coinvolti. Da ricordare che Obiettivo Tricolore ha avviato una raccolta fondi attraverso la piattaforma Rete del Dono.
I progressi di Zanardi: il recupero a Vicenza
“Come sta? Non lo sappiamo. È sempre lì. Nessuna novità, niente di niente. Siamo anche un po’ stressati per questo, non ci sono grandi cambiamenti. Noi non perdiamo le speranze, la fibra è buona”, l’aggiornamento del figlio, in un articolo di Repubblica. Zanardi adesso si trova ricoverato all’ospedale San Bortolo di Vicenza, Unità gravi cerebrolesioni, dopo essere passato da Le Scotte di Siena, Villa Beretta, il San Raffaele di Milano e Padova più una lunga sequenza di interventi, circa una decina. Con lui, oltre ai medici che sempre hanno prestato la loro opera di assistenza e di sostegno curando ogni aspetto della sua progressiva riabilitazione in questi 12 mesi, ci sono sempre stati sua moglie Daniela e suo figlio Niccolò, che ha confidato con parsimonia sui social i suoi sentimenti, le sue emozioni davanti alla quotidiana lotta di suo padre contro le conseguenze dell’incidente.
Come sta Zanardi a un anno dall’incidente
Di tutte le operazioni subite da Alex, quattro sono state effettuate nel reparto di neurochirurgia di Padova, il cui direttore Franco Chioffi ha raccontato:
“Adesso Zanardi è fuori dal letto, l’hanno messo in poltrona”.
Questo significa che da seduto finalmente può fare una riabilitazione più completa. A Padova non era stata usata solo la medicina convenzionale, ma anche una sperimentazione fatta di musica: le canzoni di Antonello Venditti ad esempio, scelte da Daniela.
Una forma di comunicazione si sta plasmando, con il crescente e progressivo supporto dei professionisti che si sono susseguiti nell’ultimo anno accanto a Zanardi, che non ha mai ceduto neanche quando si rese conto di essere ormai privo delle gambe dopo lo spaventoso incidente in pista che impose l’amputazione degli arti inferiori.
La dedica del presidente Sergio Mattarella a Zanardi
Sergio Mattarella, durante la cerimonia della consegna delle bandiere tricolore al Quirinale, ha espresso la sua vicinanza nei riguardi di Zanardi, del quale è ammiratore.
“Sarà un’Olimpiade anomala a causa del rinvio di un anno – ha detto il presidente della Repubblica – che vivremo con particolare emozione. Il nostro pensiero va ad Alex Zanardi, il nostro cuore è con lui”.
Anche per questo i 200 delegati, capitanati dai due presidenti di Coni e Cip, rispettivamente Giovanni Malagò e Luca Pancalli, hanno promesso al presidente una dedica speciale. Su Zanardi si è espresso anche Pancalli, suo amico:
“Alex sarà con noi, ugualmente. Lo posso garantire – ha spiegato Pancalli a margine della cerimonia – lui fa sempre parte della grande famiglia paralimpica italiana, anche se la vita gli ha chiesto drammaticamente un altro pit-stop da cui sta tentando di uscire”.
La decisione del gip sull’incidente di Zanardi
Parallelamente agli aggiornamenti saltuari e nel rispetto della volontà della famiglia, avvenuto nel corso di questo anno, procede l’inchiesta giudiziaria seguita al drammatico incidente in handbike, in cui Alex Zanardi è rimasto gravemente ferito quel 19 giugno 2020. “Ho visto una cosa che non avrei mai voluto vedere”, ha detto l’amico Paolo Bianchini, il primo ad arrivare sul posto.
Il gip di Siena si è riservato la decisione in merito all’inchiesta sull’incidente nel quale è rimasto gravemente ferito l’ex pilota. La procura ha chiesto di archiviare la posizione dell’unico indagato per lesioni colpose, il conducente del camion contro cui andò a scontrarsi Zanardi mentre percorreva con la sua handbike la strada statale 146 a Pienza. La famiglia dell’ex pilota si è invece opposta all’archiviazione e ha chiesto nuovi accertamenti tecnici sulla dinamica dell’incidente. In tribunale per l’udienza del 26 maggio 2021 era presente la moglie di Alex Zanardi, Daniela. Assente invece il camionista.
Massimiliano Arcioni è l’avvocato di Marco Ciacci, l’autista del camion.
“E’ dispiaciuto ma consapevole di aver fatto quel che ha potuto per cercare di evitare l’impatto. E come c’è la famiglia Zanardi che soffre da una parte, ce n’è anche una dall’altra che, seppur in misura diversa, soffre per le accuse che sono mosse al proprio caro”, ha detto a mowmag.com, ribadendo che: “a volte si rifiuta l’idea che possa essersi trattato di un banale evento tragico. Capisco il voler provare a cercare una risposta diversa, ma andrebbe presa in considerazione l’ipotesi della tragica fatalità”.
Le dichiarazioni del consulente del camionista sull’inchiesta Zanardi
Tornando all’inchiesta, l’edizione del 4 maggio 2021 de La Nazione ha riportato le dichiarazioni del consulente del camionista, l’ingegner Mattia Strangi che si è occupato anche del caso Hayden. Il perito ha definito “corretta la decisione del pubblico ministero che si allinea con quanto, sin dall’inizio, avevamo sostenuto. Purtroppo è un tragico evento a si tratta di un incidente che, come tale, non sempre prevede una colpa da parte dell’indagato”.
“Ribadisco quanto scritto già nella relazione che l’eventuale quanto modesta invasione di corsia da parte del camionista non ha un nesso casuale con la perdita di controllo della handbike da parte di Zanardi. Aspettiamo dunque con fiducia i tempi della giustizia”.
Alex Zanardi trasferito all’Ospedale di Vicenza: si riaccende la speranza
Dopo quanto emerso, relativamente allo sviluppo dell’inchiesta giudiziaria scaturita dal terribile incidente subito da Alex Zanardi in prossimità di Pienza, un significativo e importante segnale di speranza si è riacceso quando, secondo quanto rivelato da Il Giornale di Vicenza, il campione è stato trasferito – nella massima discrezione – nella sezione gravi cerebrolesi del reparto di riabilitazione diretto dal dottor Giannettore Bertagnoni dell’Ospedale San Bortolo.
Si trova in una camera singola, sotto strettissimo controllo e circondato da una rete di protezione accentuata secondo la volontà della famiglia, la moglie Daniela e il figlio Niccolò in primis, per tutelarne la privacy e favorire il migliore sviluppo delle terapie, in quello che si preannuncia un percorso di recupero fisico e cognitivo che va in continuità e che richiederà estrema attenzione. A Repubblica Niccolò aveva spiegato le condizioni di suo padre, già poche settimane fa:
“Passi avanti, passi indietro”, ha affermato in merito a quei miglioramenti. “Papà è cosciente già da un po’ di tempo… ormai da alcuni mesi. Piano piano le sue condizioni stanno migliorando. Sono piccoli passi. Ma lo sappiamo che è un percorso lungo, ci vorrà molto tempo. Nessuno sa dirci cosa potrà tornare a fare”, la descrizione fatta dal figlio del pilota nelle dichiarazioni rilasciate e diffuse il 27 aprile scorso.
L’incidente in handbike di Alex Zanardi il 19 giugno 2020
Un anno fa l’incidente in handbike che ha sconvolto la vita di Zanardi e dei suoi familiari. E’ trascorso un anno intenso, molto impegnativo e che ha avuto origine da quello schianto spaventoso. Il campione paralimpico si trovava a San Quirico d’Orcia (in Toscana), durante una delle tappe della staffetta, quando perso il controllo della sua handbike in una curva urtò violentemente contro la pedalina del camion che procedeva in direzione opposta sulla statale, che non era chiusa al traffico se non nella direzione della staffetta. Il pilota e campione paralimpico fu soccorso nell’immediato dalla moglie Daniela e trasferito al nosocomio di Siena “Le Scotte” in elisoccorso. Aveva le ossa del cranio e del viso frantumate, letteralmente. Ma ha superato anche questo.
Il trasferimento a Milano, al San Raffaele: Zanardi di nuovo operato
A Siena, Zanardi è stato ripetutamente operato e una volta stabilizzato venne deciso il trasferimento in Lombardia, nella clinica specializzata nella riabilitazione Villa Beretta, in provincia di Lecco. Alex lì rimase pochissimo, a causa di un importante peggioramento: portato al San Raffaele di Milano, è rimasto nel reparto di terapia intensiva a lungo ed è stato nuovamente e ripetutamente sottoposto a intervento. Un lungo percorso chirurgico, il suo, determinato dal gravissimo trauma cranico subito e dovuto all’impatto con la pedalina del camion al quale si è aggiunto il parallelo percorso alla ricostruzione facciale.
Zanardi: il ruolo della moglie Daniela e del figlio
Per volere della famiglia, Zanardi è stato trasferito, in sicurezza, all’ospedale di Padova il 21 novembre 2020, dove è stato assistito nel lungo percorso di riabilitazione fisica e cognitiva fino all’aprile scorso. La famiglia ha scelto la via della riservatezza e della discrezione fin da principio e anche oggi, che sembra meno drammatica la situazione che riguarda il campione paralimpico, le dichiarazioni risultano esigue, minime. A La Stampa, nel gennaio scorso, Daniela aveva detto molto poco, rispetto a quanto già noto.
“Mi cercano in tanti per sapere come sta Alex”, ha detto nei giorni seguiti alle parole della dottoressa Federica Alemanno, che ha rivelato come l’ex pilota abbia ricominciato a comunicare con la famiglia.
A tale proposito, Daniela aveva specificato che cosa si intenda per parlare:
“Lui fa delle cose, ma non sempre. Ci sono stati dei momenti in cui quelle cose effettivamente venivano fatte. Ci sono stati dei passi avanti, e ci sono stati dei passi indietro. Il suo è un percorso molto lungo”.
Zanardi: l’iter giudiziario per arrivare alla verità sull’incidente
Altrettanto lungo è l’iter giudiziario, scattato inevitabilmente dopo il grave incidente e che vede quale indagato l’autista del camion contro cui si è scontrato Zanardi e che sta portando a una progressiva ricostruzione dei fatti.