Dopo la riunione al Quirinale dei cosiddetti ‘dieci saggi’ e dopo le parole del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, non si placano le polemiche e le critiche dei partiti che sono ancora severe. Nei vari schieramenti continua ad insistere la convinzione che la mossa del presidente della Repubblica, di creare una task force, per le emergenze del Paese e solo con funzione ricognitiva, è solo una perdita di tempo, come ha sottolineato Alfano del Pdl che insiste per una coalizione di governo ampia e la scelta di un nuovo presidente della Repubblica espressione dei moderati, chiedendo in alternativa che si vada subito a votare. Oltre a fare buon viso a cattivo gioco, è sempre il segretario Alfano a sferrare l’attacco al Pd e in particolare contro Bersani dichiara: “parla di necessarie convergenze ma dice no al governissimo in quanto ‘zattera’ della vecchia politica e no alla supina accettazione di una candidatura dal Pdl per il Colle. Ancora una volta ribadisco una disponibilità a collaborare nell’interesse dell’Italia – afferma Alfano – ma se Bersani vuole occupare tutte le istituzioni, non c’è alcuno spazio per il dialogo”. “Ho ascoltato l’onorevole Bersani con doverosa attenzione e anche con la viva speranza di sentire una parola nuova, un cenno di buon senso, una ragionevole disponibilità a farsi carico delle esigenze del paese, a partire dal rilancio dell’economia e dall’ormai indifferibile alleggerimento fiscale per le famiglie e le imprese. E invece . ha concluso il delfino di Berlusconi – ho ascoltato le stesse parole ostinate, chiuse, fuori dalla realtà dei numeri del Parlamento, che l’onorevole Bersani ripete da 36 giorni”.
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