Dal falso parmigiano reggiano al prosecco taroccato, ma anche brutte copie di grana padano, gorgonzola, pecorino toscano, lenticchie di Castelluccio di Norcia ed anche l’olio pugliese e quello toscano contraffatti sono alcune delle truffe sulle specialità Made in Italy smascherate nel 2020 sulla piattaforma web di vendite on line di Alibaba. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della multa da 18,2 miliardi di yuan (pari a 2,78 miliardi di dollari) per abuso di posizione dominante annunciata dalle Autorità cinesi nei confronti del gigante dell’e-commerce Alibaba. Una realtà – sottolinea la Coldiretti – presente anche a livello nazionale nel settore dei prodotti agroalimentari grazie ad una intensa campagna del suo fondatore Jack Ma venuto in Italia nel 2016 al Vinitaly proprio per promuovere le vendite di vino e altre specialità alimentari Made in Italy. Da allora è cresciuta la collaborazione che ha portato proprio il 25 marzo scorso – ricorda la Coldiretti – a rinnovare l’accordo tra il Ministero delle Politiche Agricole, l’Istituto repressione Frodi (ICQRF) e il Gruppo Alibaba per promuovere le eccellenze agroalimentari del nostro Paese e combattere i falsi. Un impegno che – riferisce la Coldiretti – ha permesso lo scorso anno di far rimuovere nell’alimentare ben 24 referenze italiane contraffatte, la cui diffusione è favorita anche dalle difficoltà provocate dalla pandemia Covid”.
Accanto ad esperienze positive di successo la rete viene usata spesso come porto franco e diviene uno dei canali ideali per la diffusione dell’Italian sounding, ma in vendita su Internet ci sono anche il kit per il vino liofilizzato “Fai da te” con false etichette dei migliori vini Made in Italy. La contraffazione, la falsificazione e l’imitazione del Made in Italy alimentare nel mondo – il cosiddetto italian sounding – supera per fatturato i 100 miliardi di euro, con quasi due prodotti apparentemente italiani su tre in vendita sul mercato internazionale, secondo una analisi della Coldiretti.