La buona condizione fisica e salutare viene anche dalla tavola. Secondo l’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), fa sapere che tre tumori su dieci nel nostro Paese sono causati da un’alimentazione sbagliata. Senza contare la sedentarietà e, tutti gli stili di vita nemici dell’organismo. Secondo l’associazione, questo fattore colpisce anche il Sud Italia, la patria della dieta mediterranea: in Puglia, ad esempio, ogni anno si registrano quasi 15.000 nuove diagnosi di tumore (circa 8.000 uomini e 6.800 donne) e quasi 8.000 decessi, mentre sono oltre 90.000 le persone colpite da una neoplasia. Ancora una volta, quindi, si rivela l’importanza e l’efficacia di alcuni piccoli accorgimenti quotidiani nella prevenzione delle neoplasie. Per approfondire questi aspetti, i più grandi oncologi italiani si sono dati appuntamento per venerdì 13 settembre a partire dalle 8 presso il Castello Imperiali di Francavilla Fontana (Brindisi) per il Convegno nazionale “Alimentazione, stili di vita e cancro: la parola agli esperti”, patrocinato da Aiom, per una giornata all’insegna della salute che comincia dalla tavola. “Evidenzieremo che il 25% dei casi di cancro al colon-retto, il 15% di quelli alla mammella e il 10% di quelli alla prostata, pancreas ed endometrio potrebbero essere evitato aderendo alle indicazioni della dieta mediterranea”, afferma Saverio Cinieri, direttore della Divisione di Oncologia Medica e Breast Unit dell’Asl di Brindisi e presidente del Convegno. Ma un’alimentazione scorretta e’ soltanto uno dei tanti fattori implicati nello sviluppo di un tumore. “Non conta solo ciò che si mette nel piatto – aggiunge Cinieri -: la dieta mediterranea deve essere interpretato come uno stile di vita in cui contano anche gli orari regolari dei pasti, le quantità limitate di cibo, il movimento regolare. Perchè l’alimentazione rientra nella grande famiglia dei fattori di rischio modificabili in quanto correlati allo stile di vita della persona. Le verdure, per esempio, possono esercitare un’azione protettiva nei confronti del tumore del polmone ma tale beneficio può essere insufficiente se la persona che le consuma regolarmente è un accanito fumatore”. Il Convegno sarà diviso in cinque sessioni, con l’intervento di oncologi, nutrizionisti e cuochi. “Questa è la grande novità rispetto agli altri appuntamenti in cui abbiamo affrontato questi argomenti – sottolinea Cinieri -: finalmente sentiamo anche il punto di vista di chi ha a che fare tutti i giorni con cibi e vivande. Nella prima sessione, dedicata al tumore della mammella, Francesco Nacci parlerà dei prodotti a km zero; la seconda sessione si incentrerà sugli apparati riproduttivi e le neoplasie della cute; la terza verterà su cancro del polmone e colon rettale, con l’intervento di due chef che ci parleranno delle contaminazioni tra le cucine nel mondo; nella quarta un focus su vino e olio, seguito dal tema dell’obesità, un importante fattore di rischio per molti tipi di tumore; nella quinta parleremo di mass media e alimentazione”. Il Convegno terminerà alle 18 con la relazione di Cinieri “Il cancro della mammella nel 2013: trattamenti innovativi e strategie mirate”, aperta alla cittadinanza.
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