Tanti attori, un solo obiettivo comune: rilanciare Alitalia, la compagnia aerea in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017. Una mission che, se fino a poco tempo fa sembrava impossibile o quasi, inizia a delinearsi con maggior chiarezza giorno dopo giorno anche se ovviamente mancano ancora tanti tasselli da sistemare in un puzzle, apparso per forza di cose, fin da subito complesso. Insomma, pronti al decollo? Non ancora ma quasi.
A che punto è la trattativa – Una vicenda, si diceva, delicata, obbligatorio dunque parlare al condizionale: proviamo a fare il punto. Sul fronte dei potenziali partner industriali, da parte del tandem Delta-easyJet sembrerebbe confermata la volontà di proseguire. Le due compagnie dovrebbero entrare nella newco con una quota che dovrebbe attestarsi al 20% per il colosso americano mentre per il vettore inglese la partecipazione sarebbe fino al 15%.
La nuova deadline per la predisposizione del piano industriale sembrerebbe fissata al 31 marzo, ma non si escludono, come già successo in passato, eventuali slittamenti sulla tabella di marcia.
Le Ferrovie sono uscite allo scoperto da mesi ormai con l’intenzione di detenere una quota di minoranza non superiore al 30%, uno dei paletti che definisce il perimetro dell’azione del gruppo guidato da Gianfranco Battisti, insieme a quello di un accordo con un partner industriale.
Come riporta Adnkronos, adesso non resta che attendere le mosse degli altri soggetti pubblici. Nel corso dell’incontro al Mise, si era delineata un’Alitalia di nuovo nell’orbita pubblica con il Tesoro e le Ferrovie anche sopra la soglia del 50%. Di recente, Di Maio ha parlato di una quota del Mef intorno al 15%. Per il titolare del dicastero di Via XX Settembre, quella in Alitalia deve essere un’operazione di mercato.
Ipotizzando, dunque, questo scenario, la quota complessiva Mef-Fs si aggirerebbe intorno al 45%. 35% dalle partecipazioni di Delta ed EasyJet, mancherebbe all’appello la copertura di una quota intorno al 20%.
Intanto, in attesa di capire chi sarà in grado di risollevarla, Alitalia da record a febbraio, per la puntualità. Secondo il sito specializzato FlighStats, poco più di nove voli su dieci sono atterrati in orario, ovvero non oltre i 14 minuti rispetto all’orario programmato. La compagnia italiana, che a gennaiolitalia 2019 si era posizionata al secondo posto dietro Iberia, adesso la scalza seppur di un soffio (90,12% contro 90,02%). Al terzo posto Singapore Airlines con il 90,01% che tiene a debita distanza Austrian Airlines (87,84%) e l’olandese Klm (87,35%).