All’Aquila giornata di studi su Gioacchino Volpe, il grande storico che conciliò Marx e Gentile

Gioacchino Volpe, abruzzese di Paganica, è stato uno dei più grandi storici italiani del Novecento. Molti studi sono stati dedicati alla sua attività scientifica negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale. Minore attenzione è stata dedicata ai suoi contributi nel periodo successivo. L’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea (IASRIC) ha inteso colmare questa lacuna organizzando il convegno di studi nazionale “Gioacchino Volpe nell’Italia contemporanea”, che si terrà all’Aquila, il 14/15 dicembre, nella Sala Ipogea del Consiglio Regionale dell’Abruzzo.

Volpe, i cui studi iniziali furono di matrice neopositivista e d’ispirazione liberale, quella dei suoi maestri Amedeo Crivellucci e Pasquale Villari, fu influenzato dalla filosofia della storia di Antonio Labriola, e dal pensiero dell’idealismo storicista di Benedetto Croce e di Giovanni Gentile. Avendo assorbito tali e tanti spunti, riuscì a dare vita a una storiografia che fondeva la storia sociale ed economica con quella politicadiplomatica, giuridica e culturale, che teneva conto dell’influenza delle forze collettive operanti nel processo storico conciliandola con l’attento esame e considerazione del ruolo delle grandi individualità. 

La storiografia volpiana – è stato giustamente scritto – ” è stata un importante punto di riferimento per storici come Federico Chabod, Ernesto Sestan, Carlo Morandi, Rosario Romeo e Renzo De Felice ma anche Giuseppe Galasso e Rosario Villari”. 

Con il patrocinio della Presidenza della Regione, della Presidenza del Consiglio Regionale, del Comune dell’Aquila, dell’Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea, dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri e della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, il convegno si articolerà in due sessioni. La prima sessione – 14 dicembre – con la presidenza di Guido Melis (Sapienza Università di Roma), prevede le relazioni Italia moderna di Giovanni Belardelli (Università di Perugia), Volpe e i suoi allievi nell’Italia del dopoguerra di Margherita Angelini (Università di Padova), Rosario Romeo “allievo” di Volpe di Guido Pescosolido (Sapienza Università di Roma), La rinascita degli studi su Volpe di Mirco Carrattieri (Liberation Route Italia), Il medioevo di Volpe nel dopoguerra di Lorenzo Grilli.

La seconda sessione – 15 dicembre – con la presidenza di Gianni Scipione Rossi (Iasric), prevede le relazioni Gioacchino Volpe tra storia e memoria di Francesco Perfetti (Giunta Storica Nazionale), Volpe nella pubblicistica di destra del dopoguerra di Giuseppe Parlato (Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea), Volpe collaboratore de “Il Tempo” di Marco Trotta (Università “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara), Gabriele d’Annunzio visto da Gioacchino Volpe di Federico Poggianti (Università telematica Pegaso).

Al suo forte legame con l’Abruzzo, nel dopoguerra, Volpe dedicò alcuni articoli pubblicati sul quotidiano “Il Tempo”, poi raccolti in Ritorno al paese. Paganica, pubblicato dalle edizioni del figlio Giovanni. A questo aspetto della sua vita, nel pomeriggio del 15 dicembre, sarà dedicato un incontro coordinato da Giuseppe Lalli, con letture di Fabrizio Pompei. Il convegno è stato organizzato dal comitato scientifico e organizzativo composto da Giovanni Belardelli, Enzo Fimiani, Sara Follacchio, Maria Teresa Giusti, Guido Melis, Giuseppe Parlato e Gianni Scipione Rossi, con la partecipazione del presidente Iasric Carlo Fonzi.

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