Allarme Fisco: mancano 3,4 miliardi di entrate rispetto alle previsioni

Le entrate tributarie dei primi 4 mesi del 2012 sono inferiori di 3.477 milioni di euro rispetto alle previsioni annuali contenute nel Def, il Documento di Economia e Finanza. La differenza è del 2,9%. E’ quanto rileva il Rapporto sulle entrate tributarie della Ragioneria e del Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia. E per i conti dello Stato scatta l’allarme rosso: praticamente si allontana sempre di più la possibilità di eventuali  tagli alle tasse auspicata da Mario Monti.
“Il confronto tra il gettito registrato e le previsioni nel periodo gennaio-aprile 2012 evidenzia un differenziale – si legge nel rapporto Rgs-Finanze – di -3.477 milioni di euro (pari a -2,9%). A tale scostamento contribuiscono le entrate del bilancio dello Stato per -3.140 milioni di euro (-2,7%) ed in particolare il gettito Iva che riflette fattori di natura congiunturale. In flessione anche i ruoli per -93 milioni di euro (-4,5%), le poste correttive per -160 milioni di euro (-2,2%) e le entrate tributarie degli enti territoriali per -84 milioni di euro (-1,2%)”.

Nei primi 4 mesi del 2012, però, le entrate tributarie ammontano a 117.030 milioni, +1,3% rispetto allo stesso periodo del 2011.
Le imposte dirette presentano una variazione positiva dello 0,5% (+316 milioni di euro). Si registra anche una lieve contrazione dello 0,5% (-280 milioni di euro) del gettito Ire ascrivibile all’andamento negativo delle ritenute dei lavoratori autonomi (-2,4%) e dei lavoratori dipendenti pubblici (-0,8%) parzialmente compensato dall’andamento positivo delle ritenute dei dipendenti privati (+1,4). Il gettito Ires ha generato, invece, un incremento del 7,9% (+103 milioni di euro). Tra le altre imposte dirette si segnala la crescita dell’imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale (+554 milioni di euro pari a +26,7%) influenzata da diversi fattori di carattere tecnico-normativo e in particolare dalle modifiche apportate al regime di tassazione delle rendite finanziarie. Le imposte indirette fanno rilevare un incremento complessivo del 4,6% (+2.501 milioni di euro). In lieve calo il gettito Iva (-1,0% pari a -297 milioni di euro) che riflette l’effetto congiunto dell’aumento della componente Iva del prelievo sulle importazioni (+4,7%) e della flessione della componente relativa agli scambi interni (-2,2%) dovuta al ciclo economico negativo e all’indebolimento della domanda interna. In aumento il gettito delle imposte sulle transazioni che nel complesso cresce del 48,5%. Tra le altre imposte indirette si registra la crescita del gettito dell’imposta di fabbricazione sugli oli minerali (+24,0% pari a +1.352 milioni di euro). In calo il gettito dell’imposta di consumo sul gas metano (-32,4%). Tra le entrate relative ai giochi, che si riducono complessivamente del 5,9% (-281 milioni di euro), spicca l’andamento positivo delle lotterie istantanee (+10,8% pari a +56 milioni di euro) mentre risultano in calo le entrate relative ai proventi del lotto (-9,7% pari a -222 milioni di euro).

“Siamo stati criticati per essere stati troppo duri sul fronte dell’evasione fiscale. Ma assicuro che saremo ancora più duri in futuro”, afferma il premier Mario Monti in una lunga intervista a Famiglia Cristiana. “Perché non abbiamo fatto un’imposta sulle ‘grandi fortune’ come la chiamano in Francia? Perché non si poteva. Meglio, allora, un’imposizione patrimoniale abbastanza completa, come quella che abbiamo fatto. Piuttosto che dichiarare: faremo tra un anno, due anni, una bella imposta sulle grandi fortune, alla francese, senza poterla fare nel presente. Avremmo ottenuto solo che i capitali sarebbero scappati”, spiega il presidente del consiglio.
Sulla lotta all’evasione tanto “si è strillato perché abbiamo intensificato la lotta all’evasione con provvedimenti concreti e sgradevolissimi”. Monti ricorda anche “certe azioni della Guardia di finanza, che hanno fatto prendere un pizzico di salutare paura in più al contribuente, con buoni risultati”. Tanto che, ironicamente, annuncia, “i produttori di carta per scontrini hanno aumentato massicciamente la produzione”.

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