Un elogio all’Italia per l’approvazione della riforma del lavoro. E’ l’unica nota positiva riservata dall’ocse al nostro Paese, nel rapporto sull’occupazione presentato a Parigi.”L’Italia è stata duramente colpita dalla crisi e la disoccupazione potrebbe aumentare ancora”, ha annunciato l’Organizzazione per l’Economia e lo Sviluppo, presentando fosche previsioni per il Belpaese. “La recessione ha recentemente duramente colpito la nazione che aveva già subito una forte caduta del Pil nel 2009”. E così ora, “dopo una ripresa debole ci si attende una nuova flessione nel 2012 – ha affermato l’ente parigino- e una andamento solo stabile sul 2013”.
Le dichiarazioni dell’Ocse fanno riferimento agli ultimi rilievi secondo cui il livello di disoccupazione ha raggiunto livelli record in aria euro. Il numero dei senza lavoro registrato due mesi fa è stato dell’l’11,1%, in crescita di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile e di 3,8 punti percentuali rispetto al 7,3%, il punto minimo registrato nel marzo del 2008.
La creazione di posti di lavoro nell’area dell’Ocse, sottolinea il rapporto, “continuerà a restare debole in molti paesi dell’Ocse” e il tasso di disoccupazione “potrebbe rimanere intorno all’8% anche nel 2013” (8% nel 2012 e 7,9% nel 2013). La situazione occupazionale dei giovani e delle persone scarsamente qualificate “rimane particolarmente preoccupante”. Dall’inizio della crisi l’occupazione delle persone scarsamente qualificate è diminuita di quasi 5 punti percentuali mentre quella giovanile ha registrato una flessione di quasi 7 punti percentuali. Non solo. Aumenta anche la disoccupazione di lungo termine e il numero dei disoccupati scoraggiati che escono dal mercato del lavoro. Nell’ultimo trimestre del 2011, infatti, rileva l’Ocse, oltre il 35% di tutte le persone disoccupate nell’area dell’Ocse hanno trascorso un anno o piu’ senza lavoro e in cerca di un lavoro. E’ cresciuto anche il numero delle persone disoccupate da almeno due anni:è cresciuto dallo 0,9% dell’inizio della crisi al 1,5% nel quarto trimestre del 2011. Un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, nel breve termine, sostiene l’Ocse, dipenderà in gran parte “da una ripresa economica più ampia”.