Azzurra Ammirati, trentatré anni, di smaglianti origini campane, è Capitano della compagnia dei Carabinieri a Parma e ricopre dall’11 settembre 2018, quasi otto mesi, un incarico che nella città emiliana per la prima volta in assoluto viene assegnato a una donna. A un ufficiale donna. Compito di tutto rispetto che richiede grande determinazione e capacità umane oltre che professionali.
Attualmente, soltanto ogni 800 uomini vi é una donna arruolata e le carabiniere sono presenti nell’Arma, Corpo ultrasecolare, dal 2000, dunque da soli 19 anni.
Sorriso aperto, piglio deciso, pronta a dare “conforto e sostegno e a sapersi rapportare alle vittime, a essere un punto di riferimento per la cittadinanza” come è giusto per un carabiniere: per Ammirati è fondamentale “essere empatici e capire i traumi che stanno vivendo le persone in difficoltà”, come lo è il messaggio alle nuove generazioni, di cui è portavoce nelle scuole, che “ogni giovane, ragazza o ragazzo che sia, possa diventare tutto ciò che sogna”, oltre le barriere e gli stereotipi.
Una filosofia di vita nella quale la sua Napoletanità influisce nel migliore dei modi, soprattutto per quel che riguarda la profonda umanità che la contraddistingue e lo spiccato spirito di adattamento che la porta a integrarsi rapidamente in ogni realtà con semplicità ed entusiasmo.
Ricoprire il ruolo di Capitano della compagnia dei Carabinieri al comando di una squadra di uomini rappresenta sicuramente un incarico di grande valenza, ancora più importante giacché Azzurra è appunto la prima donna a Parma, che veste la divisa con questo prestigioso grado, oltre ad essere anche la prima nella famiglia Ammirati ad avere intrapreso la carriera militare.
Nessuna difficoltà, nemmeno iniziale, per la giovane Capitano che, anzi, dichiara di essersi inserita facilmente anche in questa nuova realtà, grazie alla squadra locale di Carabinieri.
Una passione, quella per l’ Arma iniziata in gioventù, negli anni del liceo, a Napoli, e maturata con consapevole determinazione nel proseguimento del percorso di studi post diploma – per due anni all’Accademia Militare di Modena e poi i successivi tre a Roma, laureandosi in Giurisprudenza – affrontando una selezione insieme a 8mila aspiranti, per soli 50 posti, supportata dal pieno sostegno della famiglia, nell’impegnativo percorso per entrare in Accademia, attraverso un concorso pubblico durato quasi un anno, tra esami, prove fisiche e test psicoattitudinali sostenuti in contemporanea con la preparazione per l’esame di maturità.
A Montecatini, uno dei suoi primi interventi è stato su un femminicidio, una piaga sociale che la vede impegnata in prima linea.
“La prima vera arma è quella che le donne denuncino, anche la più piccola delle violenze” – afferma – Le donne non saranno mai da sole se denunceranno”.
Nell’esercito nel 2005, Azzurra Ammirati ha vinto il concorso per entrare nei carabinieri, iniziando con il ruolo di bersagliere. A 24 anni Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile a Montecatini, in Toscana, esperienza significativa e gratificante anche dal punto di vista umano, tanto da conservare un ottimo rapporto con i colleghi, improntato all’insegna del rispetto reciproco. Quindi, al comando della Compagnia di Ortisei, in provincia di Bolzano.
Nel marzo del 2017 ha addestrato 33 donne poliziotto irachene a Baghdag, insieme ad altre colleghe.
È stata nominata Alfiere della Bandiera di Guerra dell’Arma presso la Scuola Allievi Carabinieri di Roma, dove era stata allieva, impegnata nelle cerimonie ufficiali per il Papa e per il presidente della Repubblica: “il compito più alto che un Carabiniere possa avere”, come lei stessa sottolinea con motivato ma misurato orgoglio.
La Capitano Ammirati ha “accolto con entusiasmo l’idea di andare a Parma”, città che aveva già visitato e ammirato da turista – ha infatti frequentato l’Accademia della vicina Modena – apprezzandone le eccellenze gastronomiche e architettoniche e della quale ha sottolineato il “forte spirito di aggregazione sia in ambito sociale che di volontariato in termini di iniziative, legate non soltanto a Parma 2020”. “Una città particolarmente attiva, con cittadini molto presenti e attenti a ciò che accade”.
Una carriera all’insegna del rispetto e della fiducia, del dovere e del supporto umano oltre che professionale, alle vittime di reati.
Buon lavoro, Capitano.
Teresa Lucianelli