Dal 12 al 14 gennaio è andato in scena all’Off/Off Theatre di via Giulia lo spettacolo “Com’è
ancora umano lei, caro Fantozzi” scritto e interpretato da Anna Mazzamauro. Un atto unico in cui
l’attrice racconta il celebre personaggio nato dalla penna di Paolo Villaggio e torna ad essere per
una sera la signorina Silvani.
Le luci si accendono sulla scena unica ed aperta che vede al centro il ragionier Ugo Fantozzi alla
guida della sua iconica Bianchina, nei toni freddi e tenui del grigio, ai lati invece, a contrasto, il
rosso “sesso” del pianoforte e degli abiti luccicanti della signorina Silvani la donna dei sogni di
Fantozzi, del resto uno come lui “non può che desiderare una così”.
Anna Mazzamauro conduce un racconto tenero e sentimentale, ma anche sagace e sarcastico
raccontando la sua signorina Silvani, egoista, isterica, egocentrica, arrivista e soprattutto sola. Lo fa
avvolta in una nuvola di tulle rosso che sotto forma di rouches le ricopre tutta la gonna del lungo ed
appariscente abito da sera, lei ci tiene a dire, giocando con le parole, che quelle non sono pieghe
(rouches) della stoffa ma rughe, alludendo al fatto che di anni ne sono passati quasi cinquanta dal
quel 1975 in cui il pubblico assisteva per la prima volta alla proiezione cinematografica di quello
che sarebbe stato un fondamento del cinema comico-grottesco italiano: “Fantozzi”, film su soggetto
dello stesso Paolo Villaggio, destinato a diventare celebre insieme alle maschere comprimarie che
ebbero i volti di grandi attori e caratteristi del cinema italiano come Milena Vucotic, Giorgio Reder,
Plinio Fernando.
L’attrice romana ripercorre con ironia, nostalgia, consapevolezza e uno sguardo rivolto al futuro il
dietro le quinte con aneddoti spassosi, dalle pause durante le riprese al provino con Luciano Salce
che le chiese scusa perché la ricordava più brutta. Coadiuvata dalla lettura interpretata di alcuni
brani tratti dagli scritti originali di Paolo Villaggio.
Accompagnata al pianoforte, rigorosamente rosso, da Sasà Calabrese (pianoforte e chitarra) nelle
canzoni che usa come estensioni dei suoi monologhi, come corollari alle molte storie che regala
generosamente al pubblico. Malinconica l’interpretazione di Calabrese del tema musicale del film
ripetuto in più momenti con varie intensità emotive.
In una sua recente intervista in Rai la protagonista parla della genesi dello spettacolo con sincera
ammirazione per l’artista Villaggio: “Io ho approfittato del racconto che Paolo Villaggio ha fatto
durante tutta la sua meravigliosa vita artistica per usare dei tentacoli, teatralmente parlando. Non ho
voluto parlare soltanto di Fantozzi e di Paolo Villaggio, perché lui non è soltanto un attore ma è
anche un autore, non solo di se stesso e quando scrive, i suoi personaggi diventano creature.”
Good Mood Produzioni di Nicola Canonico
COM’È ANCORA UMANO LEI, CARO FANTOZZI di e con Anna Mazzamauro
Sasà Calabrese chitarra e pianoforte | Disegno luci Alex Doglio | Fonica Simone Todesco
Off/Off Theatre, via Giulia 20 – Roma
Direzione Artistica Silvano Spada
www.off-offtheatre.com
Loredana Margheriti