A lanciare l’allarme è Pambianco, attraverso le analisi condotte sulle operazioni di M&A nel settore della moda e del lusso relative al 2011, da cui risulta che molte aziende italiane con marchi di prestigio sono finite in mani straniere. Il 16% delle operazioni di M&A a livello globale, nel 2011 riguardano deal realizzati in Italia da soggetti esteri (15 operazioni). Per la Pambianco, ciò che preoccupa non è tanto il numero quanto la “qualità” delle operazioni realizzate dagli stranieri nel nostro Paese, dato che i patrimoni italiani acquisiti riguardano i settori della moda e del lusso con il rischio di perderli del tutto nei prossimi anni. I francesi, con LVMH e PPR hanno acquisito Bulgari e Brioni; i coreani, con il gruppo E.Land hanno rilevato Mandarina Duck e Coccinelle; Lg Fashion è diventata proprietaria di Allegri. Nella lista degli acquirenti i thailandesi di Central Retail Corporation hanno acquisito La Rinascente; gli austriaci di Labelux hanno rilevato il controllo della Belstaff; dal Medio Oriente il gruppo Paris Group, ha acquisito Gianfranco Ferré e infine anche il gruppo Ferretti Yacht è passato ai cinesi di Shandong Heavy. La crisi non sembra però colpire il mercato della moda e del lusso a livello mondiale, risulta infatti in crescita grazie all’Asia e ai Paesi in via di sviluppo. Pambianco, spiega però che di questa situazione si stanno avvantaggiando i “grandi gruppi esteri” del lusso con crescite a doppia cifra nei fatturati e nei margini così da generare abbondante liquidità in cassa. In Italia, invece preoccupa la dimensione media delle aziende che è ridotta e non permette loro di avere le stesse opportunità di crescita, nonché un mercato interno in forte sofferenza. In questo modo le nostre aziende, che non crescono, diventano prede ambite. Il vero problema tutto italiano risultato dalle analisi è la mancanza di player capaci e di poli nonché gruppi aggreganti come all’estero. Il grande paradosso è che proprio dall’estero vengono creati poli di aziende italiane come ha fatto PPR che detiene Gucci, Bottega Veneta, Sergio Rossi e Brioni.
Maria Gravano