Egitto – E’ ancora altissima la tensione in Egitto dove dopo nella notte i manifestanti non hanno rispettato il coprifuoco e sono scesi nelle strade di Port Said, Ismailiya e Suez, le tre città lungo lo strategico canale artificiale. Il bilancio dei morti da venerdì sale a 52 vittime. L’esercito si è fatto sentire con una velata minaccia a chi cavalca l’instabilità. Il ministro della Difesa comandante in capo dell’esercito egiziano, generale Abldel Fattah al-Sisi, ha avvertito che la crisi potrebbe portare al “collasso dello Stato” e ha ricordato che sono i militari “il blocco solido e coeso” su cui “si reggono le fondamenta” del Paese. “La lotta perdurante tra le diverse forze politiche e le loro divergenze nell’affrontare le questioni potrebbe portare al collasso dello Stato e minacciare il futuro delle prossime generazioni”, ha dichiarato. Il generale, che prima ha parlato a un gruppo di cadetti e poi postato l’altola’ sull’accounti Facebook dell’esercito, ha sottolineato che schierare le truppe nelle tre principali citta’ del Canale di Suez serve a proteggere la rotta navigabile, fondamentale per l’economia nazionale ma anche per il traffico mondiale”. Inoltre, l’esercito ha anche bloccato il tentativo di un gruppo armato di fare irruzione nella prigione centrale, dove sono rinchiusi gli accusati per il massacro allo stadio.
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